Covid, il governatore della Misericordia di Vaglia va a processo: "Pressioni sul dipendente per nascondere i contatti del positivo"
Nell'agosto del 2020 si diffuse un focolaio che mise a rischio le attività essenziali. A processo anche tre autisti e soccorritori
Il governatore della misericordia di Vaglia (FI) Luciano Galeotti andrà a processo per un focolaio Covid tra i dipendenti. Lo ha deciso ieri mattina il gup.
I fatti si riferiscono all'agosto del 2020, quando per l'eccessivo numero di operatori infettati, la struttura dovette ridimensionare la propria attività. E proprio per scongiurare la paralisi dei servizi essenziali, Galeotti avrebbe fatto pressing su un proprio dipendente: da qui, la 'violenza privata' contestatagli dall'accusa.
Il caso
L'accusa iniziale era quella di minacce ma, come ha spiegato l'avvocato Federico Bagattini a La Nazione, "la riqualificazione del fatto fa parziale giustizia dell'innocenza di Galeotti che si è mosso esclusivamente nell'interesse della comunità".
Per Galeotti e per altri tre imputati - autisti e soccorritori, difesi dagli avvocati Mario Taddeucci Sassolini e Nicola Castagna - che avevano scelto il rito abbreviato, è caduta l'accusa di aver falsificato le attestazioni inviate agli uffici AsI per il tracciamento dei contatti avuto da un dipendente dell'organizzazione risultato positivo e sono stati assolti.
"II giudice ha accertato che le condotte furono tutte improntate alla buona fede" sottolineano i due legali.
La Nazione spiega infine che Galeotti è accusato di aver prospettato a un dipendente la mancata prospettiva di incarichi di prestigio in seno alla struttura, se non avesse "maneggiato" l'elenco dei contatti stretti del positivo. II processo comincia nel febbraio del 2023.