Covid, Speranza ai governatori: “Italia in fase epidemica acuta, Regioni rafforzino misure di assistenza sanitaria". Tra Firenze e Prato 20 casi Omicron
Il Ministero chiede di approntare quanto necessario per fronteggiare un eventuale peggioramento del quadro epidemiologico
Con una circolare inviata alle Regioni, Toscana compresa, il Ministero della Salute ha invitato i governatori a rafforzare le misure di assistenza sanitaria per fronteggiare l’eventuale aumento dei contagi da Covid. L’Italia è in una fase epidemica acuta, ha fatto presente il ministro Roberto Speranza, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus.
Considerato l’aumento di contagi - in Toscana c'è un 7,6% di contagiati tra chi ha fatto la terza dose- e il lento ma progressivo aumento dei ricoveri anche in terapia intensiva, viene quindi chiesto alle Regioni di approntare quanto necessario per fronteggiare un eventuale peggioramento del quadro epidemiologico, anche a causa della circolazione della variante Omicron del Covid.
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Variante Omicron che, ad esempio, tra Firenze e Prato è passata ieri da 10 casi a 20, dunque raddoppiando, nel breve giro di poche ore. Anche l'aumento dell'incidenza e dell'occupazione dei posti letto è documentata quotidianamente dai bollettini medici dell'Asl Toscana.
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Al proposito, il Ministero rileva che, nelle ultime otto settimane, sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell’incidenza che ha ormai raggiunto i 241 casi su 100mila abitanti e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche (12,1%), mentre si mantengono stabilmente al di sopra della soglia epidemica sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09).
Per questo, alle Regioni è stato raccomandata la tempestiva attivazione di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da Sars CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da Covid-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali.