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Costa San Giorgio: ok del consiglio alla variante urbanistica, via libera al resort extra lusso

La delibera approvata con i voti di Pd e Lista Nardella, bocciate le richieste delle opposizioni di aumentare la fruizione dei cittadini

Come prevedibile, sono state approvate dal consiglio comunale, nella serata di lunedì, dopo una lunga giornata di lavori, le due delibere propedeutiche alla realizzazione del resort di lusso del magnate argentino Alfred Lowenstein nella ex caserma Vittorio Veneto di Costa San Giorgio.

I due atti, la variante urbanistica e il piano unitario convenzionato per la trasformazione dell’ex caserma Vittorio Veneto, proposti dall'assessora all'urbanistica Cecilia Del Re, sono passati grazie ai voti di Pd e Lista Nardella. Contrarie le opposizioni di Sinistra Progetto Comune, Lega, Fratelli d'Italia e Movimento 5 Stelle, mentre si sono astenuti i consiglieri di Centro.

"E' un luogo che i cittadini non hanno mai potuto fruire, perché prima era della Chiesa e poi dell'esercito italiano. In futuro diventerà invece fruibile", spiega Del Re, difendendo il progetto che prevede 135 camere, un parcheggio interrato da 38 posti auto, una Spa "ma anche una terrazza giardino di mille metri quadrati che sarà sempre accessibile dai cittadini durante il giorno (sarà invece chiusa di notte, ndr), un teatro, un auditorium (dove potranno organizzarsi eventi pubblici 8 giorni l'anno), uno spazio per gli artigiani e visite agli antichi chiostri per almento 12 giorni l'anno", durante la domenica del fiorentino.

Proprio quei 12 giorni l'anno sembrano pochi sia alla sinistra che al Movimento 5 Stelle, ma gli emendamenti per prescrivere un aumento delle giornate nelle quali aprire ai cittadini il furuto resort extra lusso non sono stati recepiti.

Molto critici sinistra e 5 Stelle, che fino alla fine hanno chiesto una diversa destinazione del luogo, che fosse pubblica. "La strada della vendita è stata imboccata nel 2003, noi abbiamo trovato la soluzione migliore", rivendica però l'assessora Del Re.

"Non ci piegheremo mai alle pressioni conservatrici dei soliti comitati del no. Di coloro che dicono no a tutto: alla Vittorio Veneto, alla ruota panoramica e alle infrastrutture. Se in sette anni e mezzo da sindaco avessi ascoltato questi soggetti, a Firenze non avrei spostato neppure un paletto", manda invece a dire il sindaco Dario Nardella in risposta all'appello, proposto dall'associazione ambientalista Idra e firmato da decine di intellettuali, italiani ed europei, che chiedevano di fermare il progetto. Amministrazione che rivendica anche i posti di lavoro che si creeranno con il resort.

I consiglieri della sinistra Bundu e Palagi hanno proposto, fino oltre le 21 di sera, dieci emendamenti per chiedere di aumentare la fruizione degli spazi ai cittadini, tutti gli emendamenti sono però stati bocciati dalla maggioranza composta da Pd e Nardella.

"Ancora una trasformazione di una parte della città in resort di lusso, mentre le disuguaglianze aumentano, in piena crisi pandemica. Questa è la colpevole scelta dell'amministrazione", attaccano Palagi e Bundu, mentre il consigliere Draghi di Fratelli d'Italia mette in guardia sui possibili rischi derivanti dal costruire su una collina che in passato si chiamava "delle Rovinate", proprio per la friabilità del terreno e le numerose frane che si susseguirono nel Medio Evo e ricordando anche la frana del lungarno Torrigiani, nel 2016, proprio su quel lato.

Fortemente contrari anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle, De Blasi e Masi. "Ci saranno 135 camere per 300 posti letto, oltre ai 240 posti del nuovo ristorante. Immaginiamo almeno cento auto al giorno? Bene, se ogni auto per far arrivare e scendere i clienti ci mette almeno 3 minuti, sono già 300 minuti, 5 ore di traffico al giorno, non certo un modo per incentivare i residenti a vivere in centro", sottolineano i pentastellati, che al pari della sinistra hanno presentato, tutti bocciati, emendamenti per raddoppiare la possibilità di visita agli spazi storici del futuro resort, da 12 giorni a 24. "Ma i chiostri, su prenotazione, saranno sempre visitabili", replica Del Re.

Della cremaglierà ora invece non si parla più. Ora la palla passa al privato, che acquistò l'ex caserma (e prima ancora ex convento) per 19 milioni di euro: sta a lui presentare il progetto definitivo che dovrà poi anch'esso passare al vaglio del consiglio comunale.

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