"Grazie all'aiuto di Anac terremo lontani i malintenzionati dagli appalti toscani, per realizzare opere 'pulite' e nei tempi giusti", così il presidente della Toscana Enrico Rossi dopo la firma, questa mattina, di tre protocolli di azione, sottoscritti assieme al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, all'amministratore delegato di RFI Maurizio Gentile e al presidente dell'Autorità portuale di Livorno Giulano Gallanti.

Scopo dei tre protocolli è attivare una 'vigilanza preventiva' di Anac su tutti gli atti realtivi alle maggiori opere pubbliche finanziate o co-finanziate dalla Regione Toscana. "Non è possibile garantire l'assoluta tutela dei nostri appalti da chi ha cattive intenzioni - spiega Rossi -, ma stiamo facendo il possibile. Anac vigilerà per garantire trasparenza, correttezza e attenzione alla tutela del lavoro. Avremo anche procedure più snelle e trasparenti".

"Spesso ci troviamo ad affrontare le questioni dopo che si sono verificati problemi, come dimostra le vicenda del passante Tav - spiega Cantone -. Con questi protocolli, invece, sugli appalti delicati possiamo esprimerci prima, attivando una vigilanza preventiva che cerca di evitare il guaio prima che accada. Tutte le vigilanze collaborative che abbiamo svolto fino ad oggi le abbiamo svolte in tempi brevissimi. Per il passante ferroviario ci sono stati ritardi di anni, mentre i nostri pareri vengono dati in pochi giorni".

L'Anac, Autorità nazionale anticorruzione, nel 2015 non è stata risparmiata dai tagli del governo Renzi, e lo stesso Cantone ha più volte denunciato una carenza di personale che impedirebbe di svolgere il lavoro di controllo al meglio.