Coronavirus, la Toscana ora ha numeri da zona gialla
Raggiunta anche l'ultima soglia, quella del 15% dei ricoveri nei reparti ordinari
Con il bollettino di oggi, la Toscana raggiunge tutti i parametri per passare dalla zona bianca alla zona gialla.
Il passaggio di colore avviene quando si superano tre parametri: 50 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, occupazione delle terapie intensive negli ospedali al 10% e occupazione dei ricoveri ordinari al 15%.
Il primo parametro era già superato da un pezzo (oggi l'incidenza è a 189,5), così come la soglia delle terapie intensive. Ad oggi infatti sono ricoverati in terapia intensiva in Toscana 84 persone (una in meno rispetto a ieri), che corrispondono al 14,7% dei letti.
A tenere fino ad ora la Toscana in zona bianca era il tasso dei ricoveri ordinari, che però proprio oggi ha toccato il 15%, con 755 ricoverati (60 in più rispetto a ieri).
Il bollettino di oggi: oltre 6.900 nuovi casi e 6 decessi
Va detto che al momento già 11 regioni si trovano in giallo e che la differenza con la zona bianca, dal punto di vista delle restrizioni, è praticamente nulla, soprattutto dopo le ultime norme nazionali sulle mascherine obbligatorie all'aperto anche in zona bianca.
Il passaggio di colore per la nostra regione potrebbe essere deciso nella cabina di regia del governo di venerdì 7 gennaio, con il cambio di colore che scatterebbe dal lunedì successivo, il 10 gennaio. "Se andremo in zona gialla lo vedremo da qui a venerdì, per la mobilità non cambierebbe molto", ha detto oggi il presidente della Regione Eugenio Giani.
Il passaggio, visto i ritmi dei contagi e l'aumento dei ricoveri degli ultimi giorni, sembra ormai scontato. Difficile infatti pensare, anche se la speranza è l'ultima a morire, che nei prossimi giorni possa esserci una inversione di tendenza.
Come detto, per i cittadini i cambiamenti praticamente non si vedrebbero.
Restrizioni invece maggiori scatterebbero con la zona arancione, che per ora resta però lontana: per finirci il tasso di occupazione delle terapie intensive deve essere al 20% e quello dei ricoveri ordinari al 30%, oltre ad un'incidenza di 150 nuovi casi settimanali per 100mila abitanti. Se quest'ultimo parametro è già superato, gli altri due restano a distanza di sicurezza. Almeno per il momento.
