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Cronaca

Coronavirus, firmata 'l'ordinanza take away': in Toscana ok alla vendita da asporto

Prima regione in Italia. Via libera anche alla vendita di fiori e piante in negozi specializzati e di calzature per bambini

L'annuncio lo ha dato Confcommercio, sulla sua pagina Facebook, ancor prima dell'ufficialità. Ma la sostanza non cambia: la Toscana, come abbiamo anticipato ieri, ha autorizzato la vendita per asporto nei locali pubblici. 

Da venerdì 24 aprile, dunque si potrà non solo ordinare la cena e farsela portare a casa. Ma anche andarsela proprio a prendere, dove si preferisce.

Si potranno però fare solo prenotazioni telefoniche e on line, per evitare assembramenti fuori e dentro i locali che somministrano alimenti.

L'ordinanza n° 41 che formalizza questo nuovo passo in avanti verso la fase 2 riguarda pizzerie, ristoranti, paninoteche ma anche pasticcerie, gelaterie.

Saranno i locali che vendono il cibo a dover garantire che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano solo per appuntamenti e dilazionati nel tempo.

Questo appunto per evitare sia assembramenti all'esterno sia all'interno del locale, dove sarà consentita la presenza di un cliente alla volta.

L'ordinanza stabilisce inoltre che ogni cliente inoltre dovrà permanere all'interno del locale il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento dei prodotti. Resta invece sospesa per i ristoranti ogni forma di consumo sul posto.

Esulta, naturalmente, Confcommercio Toscana: "La presidente Anna Lapini e il presidente regionale di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Aldo Cursano, esprimono la propria soddisfazione per l’ordinanza della Regione Toscana che autorizza la vendita per asporto nei pubblici esercizi" dichiara l'associazione di categoria in una nota.

Una battaglia determinante per la nostra categoria, vitale in questo momento di lockdown e di pressoché totale inattività del mondo della ristorazione - sostengono Lapini e Cursano -. Affiancando l’asporto alla consegna a domicilio, già possibile oggi ma impegnativa e onerosa, si “riaccendono” le cucine e si rimette in moto un po’ di occupazione, fornendo un servizio essenziale a consumatori e famiglie”.

L'ordinanza n° 41 torna a confermare anche la possibilità di vendite di semi, piante, fiori ornamentali e piante in vaso anche negli esercizi commerciali specializzati (quanto stabilito nell'ordinanza 30).

Inoltre conferma la possibilità di vendere calzature per bambini sia all’interno dei negozi specializzati in abbigliamento per bambini che nei negozi che commercializzano esclusivamente calzature per bambini.

Consentito infine agli impianti di distribuzione di carburante, funzionanti con la presenza del gestore, di determinare liberamente l’orario del servizio.

Ringraziamo il presidente Enrico Rossi per aver accolto la nostra richiesta e la struttura di Confcommercio Toscana per aver lavorato con passione e determinazione su questo obiettivo”, concludono Lapini e Cursano. 

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