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Cronaca

Coronavirus, verso un nuovo Dpcm: ipotesi 'coprifuoco' alle 22 ovunque

Se i contagi continuano a crescere un altro Dpcm con chiusure generalizzate: ipotesi didattica a distanza per le scuole superiori e chiusura degli istituti nelle regioni a rischio

Dopo il boom di contagi registrato nell'ultimo bollettino della Protezione Civile, il governo studia il 'coprifuoco' alle 22 in tutta Italia e la didattica a distanza nelle scuole superiori, mentre la Lombardia potrebbe presto seguire la Campania nella chiusura degli istituti e l'indice di contagio RT a Milano è oltre il 2.

Coronavirus: verso il coprifuoco alle 22

La posizione del governo è sintetizzata oggi in un virgolettato attribuito dal Fatto Quotidiano a una fonte di governo e ripreso anche da Today.it. “Se nei prossimi giorni i nuovi contagi schizzassero a 15/20 mila al giorno un altro Dpcm con una sorta di coprifuoco sarà preso in considerazione. Per scongiurare questo scenario, entro due settimane le ultime misure dovranno aver dato frutti”, il virgolettato riportato sul quotidiano diretto da Marco Travaglio.

Ma a parlare di restrizioni orarie delle libertà sono anche il Corriere della Sera, che segnala anche un possibile provvedimento per la chiusura dei locali pubblici alle 22, e il Giornale, che lo annuncia per le ore 21 in tutta Italia. Ricapitolando, le misure che emergono in queste ore come ipotesi prese in seria considerazione dall'esecutivo sono:

il coprifuoco in tutta Italia alle ore 21 o alle ore 22;
la chiusura dei locali pubblici alle 22;
la Didattica a Distanza nelle scuole superiori (proposta dalle Regioni già per il Dpcm 13 ottobre);la chiusura delle scuole nelle regioni a rischio (osteggiata dalla ministra Azzolina, che ieri ha duramente criticato la decisione del governatore della Campania De Luca di chiudere tutte le scuole per due settimane).

Il bollettino della Protezione Civile dice che ieri dei 98mila italiani testati dai Covid Center sono stati diagnosticati 8.804 nuovi casi, il numero più alto mai registrato in Italia. Rispetto al record registrato a marzo c'è però da dire che il numero di ieri è arrivato 'grazie' ad un numero di tamponi molto maggiore: ieri sono stati effettuati oltre 160mila tamponi, il record di positivi di marzo fu raggiunto con soli 26mila tamponi fatti.

E il lockdown a Natale, che era stato escluso nei giorni precedenti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ritorna come un fantasma nelle cronache dell'emergenza coronavirus.

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Il Fatto Quotidiano fa sapere che il premier, ieri impegnato a Bruxelles nel Consiglio europeo, non vorrebbe prendere in considerazione un nuovo blocco totale generalizzato, auspicando chiusure a macchia di leopardo concordate con le Regioni.

Mentre il Corriere della Sera spiega che ragionando con scienziati, collaboratori e ministri, il premier si è convinto a soppesare altre regole restrittive, sulla falsariga delle norme adottate in Francia. Domani si riunirà il Consiglio dei ministri e ne potremo forse sapere di più.

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