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Cronaca

Coronavirus, Palazzo Vecchio: “Pronti a partire con i centri estivi”

L'idea è quella di raddoppiare gli educatori per limitare i contatti e usare per spazi all'aperto impianti sportivi aperti e giardini delle scuole

“Abbiamo un piano per i centri estivi e siamo pronti a partire”. L'amministrazione comunale, che spiega di essere in attesa delle linee guida sulle misure sanitarie che devono arrivare da Roma, l'ha ripetuto più volte negli scorsi giorni, tornando sul tema anche ieri.

Non più uno a 16 come alla scuola materna, ma un educatore ogni otto bambini, che giocherebbero con giocattoli (poi sterilizzati a fine giornata) evitando il più possibile contatti tra i diversi gruppi, anche attraverso fasce orarie di ingresso diverse nelle strutture.

Potrebbe essere questa la procedura che regolerà i centri estivi a cui sta lavorando il Comune di Firenze per i più piccoli, come ha spiegato il sindaco Dario Nardella.

“Da giugno, afferma, siamo pronti a organizzare centri estivi e anche attività specifiche per le fasce di età 0-3, 3-6 anni, cioè per nidi e scuole dell'infanzia, perché anche d'estate, se i genitori vanno al lavoro, i bimbi non possono restare a casa da soli”, le parole del sindaco.

Il servizio, prosegue Nardella, potrebbe organizzarsi “con protocolli sanitari più stringenti. Semplici, ma chiari, per la salute dei bambini e del personale che lavora nelle strutture preposte”.

E proprio per gli spazi, l'amministrazione pensa a giardini delle scuole ma anche a impianti sportivi aperti.

Anche il presidente della Regione Rossi con un post su Facebook ieri è tornato sulla questione: “Dobbiamo pensare ai bambini e ai ragazzi, specialmente ora che si avvicina il momento in cui i genitori torneranno a lavorare”.

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