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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus: casi in aumento in 11 regioni. Toscana terza, dopo Lombardia e Liguria

Stabile l'incremento dei nuovi casi nel periodo 15-21 luglio. L'analisi dei dati nel monitoraggio della Fondazione Gimbe indica una circolazione endemica del virus con forti differenze regionali. E preoccupano i nuovi focolai sparsi in tutto il Paese

"Il coronavirus non si è indebolito per niente, i focolai lo stanno dimostrando". Così l'infettivologo Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. E il ministro Roberto Speranza, pochi giorni fa, è stato chiaro: "Non è certa la seconda ondata ma la dobbiamo considerare possibile".

Per il ministro della Salute è "essenziale essere veloci e determinati nell'isolare i casi, individuare i focolai e contenerli immediatamente". E ha ribadito che "restano tre regole: mascherine, distanza e igiene".

Le parole di Galli e Speranza ruotano attorno allo stesso concetto: non bisogna abbassare la guardia perché il virus non è scomparso, anzi.

Ma cosa dicono i numeri? Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe conferma nella settimana 15-21 luglio, rispetto alla precedente, uno stabile incremento dei nuovi casi (1.408 vs 1.388), a fronte di una lieve flessione del numero di tamponi diagnostici effettuati.

Dalla lettura complessiva dei dati emerge un quadro epidemiologico di circolazione endemica del virus, con un incremento costante dei nuovi casi nelle ultime settimane, legati prevalentemente a nuovi focolai e a “casi di rientro” dall’estero.

Al tempo stesso i dati documentano un ulteriore alleggerimento della pressione sugli ospedali: al 21 luglio i pazienti ricoverati con sintomi (732) e, soprattutto, quelli in terapia intensiva (49) sono ormai un numero esiguo. In sintesi:

  •     Decessi: +89 (+0,3%)
  •     Terapia intensiva: -11 (-18,3%)
  •     Ricoverati con sintomi: -45 (-5,8%)
  •     Nuovi casi totali: +1.408 (0,6%)
  •     Tamponi diagnostici: -1.247 (-0,7%)
  •     Tamponi totali: -137 (-0,05%)

"In questo contesto - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - non bisogna confondere il progressivo decongestionamento degli ospedali con l’azzeramento delle ospedalizzazioni".

I dati su pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva si riferiscono, infatti, al numero dei posti letto occupati, ma non permettono di conoscere il numero di pazienti ricoverati e dimessi, per guarigione o decesso.

Inoltre, alcune Regioni non conteggiano più tra i pazienti ospedalizzati quelli con negativizzazione del tampone, sottostimando complessivamente il carico ospedaliero correlato a Covid-19.

Coronavirus, nuovi casi in aumento in 11 regioni

A fronte della stabilità nell’aumento dei nuovi casi diagnosticati nell’ultima settimana rispetto alla precedente (+20) si documentano ampie variazioni regionali: in 8 Regioni i casi sono in riduzione, in 11 in aumento e in 2 sono stabili.

Svettano l’incremento dei casi in Veneto (+172) e la riduzione in Lombardia (-184) e si rilevano moderate variazioni in aumento in Liguria (+44), Toscana (+30) e Campania (+28) e in riduzione nel Lazio (-46) e in Piemonte (-35).

coronavirus nuovi casi aumento 11 regioni-2-2

"Per la gestione ottimale di questa fase dell’epidemia - conclude il presidente di Gimbe Cartabellotta - restano indispensabili tre strategie. Innanzitutto, mantenere i comportamenti individuali raccomandati: dalle misure di igiene personale al distanziamento sociale, dall’uso della mascherina nei luoghi pubblici chiusi, o all’aperto quando non è possibile mantenere la distanza minima di un metro, all'evitare gli assembramenti. In secondo luogo continuare con la rigorosa sorveglianza epidemiologica per identificare e isolare i focolai. Infine potenziare l’attività di testing negli aeroporti per arginare i casi di rientro".

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