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Coronavirus, Cartabellotta: "A Natale 10mila in ospedale, cifra gestibile"

La stima del presidente della Fondazione Gimbe

Lo scenario “tsunami” Covid-19 di febbraio e marzo scorsi “non dovremmo più riviverlo, perché la curva dei contagi è monitorata e non ci sono carenze di dispositivi. È impossibile ipotizzare una seconda ondata come la prima, ma dobbiamo entrare nell’ottica che dal 3 giugno siamo ripartiti dal via e stiamo monitorando la risalita della curva. Poi, complice una estate un po’ troppo allegra, con decisioni che non dovevano essere prese, come la riapertura delle discoteche, la curva è risalita da 1.400 casi a settimana a 1.400 al giorno, anzi ora la media è 1.700”. È quanto dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, intervenendo al Forum Sistema Salute che si sta svolgendo a Firenze. “Con questo ritmo di crescita lineare e non esponenziale – sottolinea -, potremmo arrivare a Natale a 9-10 mila ospedalizzati, con mille pazienti in terapia intensiva, una cifra gestibile. Previsioni per i mesi successivi ora non possiamo farle”.

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Vaccini in farmacia?

Rispondendo a chi gli chiede di commentare la possibilità di somministrare il vaccino antinfluenzale direttamente in farmacia, Cartabellotta ha dichiarato: “Da un punto di vista normativo, a quanto mi risulta, non è possibile somministrare i vaccini in farmacia. L’auspicio è che si possa avere una maggiore collaborazione tra tutte le categorie professionali per rimuovere qualsiasi ostacolo organizzativo. Io sono favorevole, ma bisogna appunto verificare se questa possibilità sia compatibile con la normativa vigente, che in questo caso andrebbe quindi modificata”.   
 

Cartabellotta: copertura vaccini antinfluenza in Toscana al 75%

A margine del forum, Cartabellotta ha poi spiegato“La Toscana ha acquisito dosi per coprire il 75% della popolazione a rischio, non ha una quantità di dosi in più da poter distribuire alle farmacie. Ma questo poi dipende da quanto le campagne vaccinali per le popolazioni a rischio saranno tempestive, saranno fatte con chiamata attiva per cui tutte le dosi che non dovessero essere utilizzate dal singolo cittadino possono poi essere cedute alle farmacie. Ma se questo non viene fatto in maniera tempestiva e organizzata, che poi le farmacie ricevano i vaccini a gennaio può essere inutile”. 

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