rotate-mobile
Cronaca

Coronavirus, ira Palazzo Vecchio: “No agli aperitivi in piazza”

L'assessore al commercio Gianassi: “Il comportamento di pochi può compromettere tutti gli sforzi fatti”

Saranno le belle giornate, la comprensibile voglia di star fuori dopo quasi due mesi chiusi in casa dall'emergenza coronavirus. Fatto sta che, con il via alle vendite da asporto, anche nelle piazze fiorentine sono tornati a formarsi crocicchi per aperitivi o consumazioni di altro genere. Nonostante le norme lo vietino.

Nelle scorse ore hanno fatto scalpore le immagini dei Navigli milanesi, pieni di gente. Ed anche se Firenze non è a quei livelli, da Palazzo Vecchio trapela preoccupazione e rabbia. Perché il coronavirus è tutt'altro che sconfitto.

Ieri, intervistato da Rtv38, che mostrava anche l'intervento delle forze in un giardino fiorentino proprio a seguito di un assembramento, l'assessore al commercio Federico Gianassi è stato chiaro.

“Se qualcuno non ha capito che questa fase di ripartenza richiede l'intelligenza di tutti, vuol dire che ha capito poco e nulla di quel che è successo finora. Il comportamento sbagliato e assurdo di pochi può compromettere la riuscita complessiva degli sforzi fatti”, commenta Gianassi.

“Ad oggi è ammesso l'asporto e i prodotti della somministrazione non possono essere consumati né dentro né davanti al locale, per evitare che si formino assembramenti anche immediatamente fuori”, sottolinea l'assessore, che ricorda che “si deve consumare a casa o comunque camminando per rientrare all'abitazione”.

“Le regole sono state fissate dalla Regione Toscana e poi anche dal governo. Violarle comporta sanzioni pesanti, sia per le attività economiche che non le rispettassero, sia per i cittadini”, conclude l'assessore, facendo chiaramente intendere che l'amministrazione non esiterà a mandare i vigili per sanzionare con multe i trasgressori.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, ira Palazzo Vecchio: “No agli aperitivi in piazza”

FirenzeToday è in caricamento