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Cronaca Centro Storico / Ponte Vecchio

Blitz delle Guardia di Finanza nelle botteghe orafe di Ponte Vecchio

La Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Entrate hanno effettuato un blitz nelle botteghe di Ponte Vecchio. L'associazione dei gioiellieri: "Controllare i politici"

A 24 ore dallo sconcertate comunicato del Ministero delle Economie e delle Finanze dove si è riportato che la media delle dichiarazioni dei redditi degli imprenditori è inferiore a quella dei dipendenti pubblici, 18170 euro contro 19810, scattano i blitz stile Cortina anche a Firenze.

Già nelle settimane scorse le fiamme gialle avevano controllato gli esercizi commerciali del centro storico scoprendo come oltre un terzo dei commercianti avesse “difficoltà” nel battere lo scontrino.

Stamani la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate hanno eseguito un blitz nel cuore della città, le famose botteghe orafe di Ponte Vecchio. L'operazione è scattata in mattinata e ha riguardato la verifica di scontrini e ricevute.  

I commercianti hanno messo a disposizione la loro contabilità giornaliera. Secondo quanto emerge, sono stati redatti verbali. Le operazioni si sono svolte mentre turisti e passanti passeggiavano a migliaia su Ponte Vecchio. I militari del Ministero dell'Economia si sono mimetizzati tra i turisti con abiti civili.

Dopo il blitz sono arrivati anche commenti. L’associazione Ponte Vecchio di Firenze per voce del suo presidente, Laura Piccini, ha attaccato la Politica: “E' giusto fare i controlli e che chi evade paghi le tasse, siano essi commercianti, industriali, professionisti. Ma siccome tutti dobbiamo tirare la cinghia, allora è giusto che si controllino i politici e i loro sprechi, anche perché il cattivo andamento del Paese è dovuto alla loro gestione e agli sperperi".  

Blitz Guardia di Finanza botteghe orafe Ponte Vecchio

Sul piano strettamente fiscale il presidente, riferendo anche il pensiero dei colleghi, ha fatto notare che "le medie di settore che emergono sui redditi dichiarati dalla categoria dei gioiellieri non tengono conto delle differenze all'interno della stessa categoria: la media è fatta dai valori delle grandi catene di lusso con quelle delle botteghe a conduzione familiare, specie se in piccoli centri urbani".

Piccini, che rappresenta i 44 esercenti di Ponte Vecchio ha evidenziato che "comunque l'evasione fiscale non è facile a farsi, sono finiti i tempi del Far West. Quasi tutti i clienti sono turisti stranieri e pagano con carta di credito. Inoltre, con la recente normativa i pagamenti in contanti sono quasi scomparsi. Giusto qualche cinese e qualche russo può pagare ancora con banconote".
 

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