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Cronaca

Fregati dal consolato cinese di Firenze: devono avere 53mila euro ma non vengono pagati

I due professionisti fiorentini, un architetto e un ingegnere, hanno anche vinto una causa: ma una legge di fatto consente al consolato di non pagare

Hanno lavorato per il consolato cinese di Firenze, ma non sono stati pagati. Ad essere letteralmente "fregati", due professionisti fiorentini: un architetto e un ingegnere. In due, per i lavori svolti presso il consolato, dovevano avere oltre 53mila euro, ma dal consolato cinese non è arrivato nemmeno un euro. La vicenda è stata raccontata da Le Iene nella trasmissione di ieri sera.

“Nel 2008 ho lavorato nel consolato cinese a Firenze, ho progettato un ampliamento della loro sede”, racconta l'architetto Stefano Mordini. “Ho fatto la pratica strutturale, regolarmente firmata dal console”, aggiunge l'ingegnere Maria Stella Moschini.

Le immagini delle Iene mostrano il progetto, una trasformazione di un garage in una sala d'aspetto nella centrale via della Robbia. I lavori sono durati 2 anni: l'architetto Mordini doveva avere oltre 47mila euro, l'ingegnere Moschini oltre 6mila. Ma, dopo 8 anni, non hanno ancora ricevuto alcun pagamento, e probabilmente mai lo avranno.

L'inviata della trasmissione Roberta Rei si rivolge direttamente al console cinese a Firenze, Wang Fuguo, intercettato in centro città. Il console cinese mostra inizialmente gentilezza e cordialità, fino a quando l'inviata inizia a incalzarlo, in perfetto cinese, sulla vicenda.

A quel punto il console cambia espressione, si arrabbia, smette di rispondere alle domande, fino a dare della “scostumata” all'intervistatrice, fermata poi dagli organizzatori dell'incontro, mentre il diplomatico cinese, che non fornisce alcuna spiegazione sui mancati pagamenti, si dà alla fuga.

Per la cronaca, i due professionisti hanno fatto causa al consolato cinese, vincendola e ottenendo una sentenza che riconosce il loro diritto ad essere pagati. Ma, come spiegato alle Iene dall'avvocato Simone Calzolai, “una legge approvata durante il governo Renzi stabilisce che di fatto, anche in caso di sentenza, i beni delle autorità consolari straniere non sono pignorabili”. Quindi, in sostanza, i due professionisti non avranno mai un soldo.

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