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Cronaca

Inchiesta Consip: perquisizione a casa del giornalista Marco Lillo

Scrisse il libro sui Renzi: "Perché non prendono il telefonino di Tiziano?"

La Procura di Napoli ha disposto la perquisizione della casa, del computer e dei cellulari del giornalista de Il Fatto Quotidiano Marco Lillo, alla ricerca di tracce informatiche sull'origine dei suoi scoop sull'inchiesta Consip. Sul sito del Fatto Quotidiano il giornalista, in vacanza con la famiglia in provincia di Cosenza, ha parlato in un video prima di entrare nella caserma di Montegiordano.

Marco Lillo è il giornalista che ha pubblicato il libro Di padre in figlio sugli intrecci del cosiddetto "Giglio Magico". E nel video tira in ballo direttamente Tiziano Renzi: "A lui però non hanno sequestrato nulla, mentre a breve sarò costretto a consegnare il mio telefono così come è accaduto a Federica Sciarelli”, dice il giornalista, riferendosi a quanto accaduto la scorsa settimana, quando la conduttrice della trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto? e compagna del magistrato John Woodcock, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo le ipotesi avrebbe passato a Lillo le informazioni sull'inchiesta, fatto smentito dallo stesso Lillo.

Marco Lillo, secondo quanto riporta lo stesso sito del Fatto Quotidiano, non risulta indagato dalla Procura di Napoli, che in seguito ad una sollecitazione dei legali di Alfredo Romeo in merito al contenuto del libro scritto dal giornalista avrebbe disposto non solo il sequestro del cellulare del vicedirettore del Fatto Quotidiano, ma anche la perquisizione delle sue due case a Roma e della sua postazione in redazione.

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