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Cronaca

Concorsi truccati, primi interrogatori per i professori ai domiciliari

L’Ateneo fiorentino si costituirà parte civile. Laroma Jezzi: “Non sono un eroe”

Sono iniziati davanti al gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, gli interrogatori di garanzia dei sette docenti universitari agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sui concorsi truccati per l'abilitazione nazionale a professore di diritto tributario. L'indagine è stata eseguita dalla Guardia di finanza con il coordinamento della Procura di Firenze.

Ieri si è svolto il primo interrogatorio, quello del professore Adriano Di Pietro. Nei prossimi giorni verranno ascoltati gli altri arrestati. Il gip si dovrà pronunciare anche su altre misure cautelari che interessano 59 indagati dell'inchiesta. Tra gli indagati ci sono anche il professore di diritto tributario  Roberto Cordeiro Guerra e l’ex docente Pasquale Russo dell’Università di Firenze. Quest’ultimo avrebbe suggerito al ricercatore di origine inglese Philip Laroma Jezzi di ritirarsi dal concorso che assegnava la nuova cattedra di tributario nel 2013 perché era già stato deciso il vincitore. Jezzi ha registrato la conversazione con Russo per poi consegnarla alle fiamme gialle che hanno poi avviato l’inchiesta. Ieri il legale inglese è stato intervistato da Italia7. "Io eroe? Sono altri gli eroi... non certo io - ha detto -. Lasciamo che tutti facciano il loro lavoro. In Italia non c'è assuefazione a certi malcostumi. Sono contento che le persone si indignino: ci sono finanzieri che lavorano seriamente e magistrati che lavorano seriamente e che credono che anche cose comunemente accettate come il malcostume nell'università debbano essere censurate, né più né  meno come altri reati il cui disvalore si capisce con più immediatezza".

Intanto l'Università di Firenze ha fatto sapere che si costituirà parte civile nel procedimento sul concorso nazionale per l'abilitazione scientifica universitaria all''insegnamento del diritto tributario. 
 

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