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Cronaca Calenzano

I libri di testo per le elementari a Calenzano si pagano

E' stata questa la decisione presa dalla Giunta che farà pagare i testi alle famiglie con un ISEE superiore ai 16 mila euro. Il sindaco: "scelta obbligata dai tagli", proteste dei genitori

Da settimane i sindaci denunciano i tagli del Governo agli enti locali. Meno entrate, tagli alla spesa, azzerata o quasi la possibilità di fare investimenti. E questo era prima dell’estate. La manovra finanziaria del Governo ha stretto ancora di più il rubinetto. Fasce tricolore in piazza, fino alla riconsegna delle deleghe ai prefetti. Ed un avvertimento ai cittadini, tutti i servizi non potranno essere garantiti. Una paura che ben presto si starebbe trasformando in realtà. Così le prime scelte che fanno discutere e molto. Come quella del Comune di Calenzano che ha deciso, con la delibera di Giunta numero 59 del 21.4.2011, di non fornire i libri di testo “alle famiglie degli alunni che frequentano le scuole primarie di Calenzano, aventi un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) pari o inferiore a € 16.000,00”. Una scelta che ha innescato un vespaio di polemiche e che non è piaciuta affatto all’Associazione Genitori Toscana: “abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di genitori di bambini iscritti alla scuola primaria nel comune di Calenzano – ha dichiarato Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione Genitori Toscana - e poiché la delibera viola l’art. 34 della Costituzione della Repubblica Italiana (“L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”), abbiamo chiesto agli Amministratori di dichiararla nulla e di fornire gratuitamente i libri a tutti i bambini. Intanto però la scuola si è aperta e le maestre sollecitano i libri, per cui si dovrà necessariamente procedere al rimborso”.

Il sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli, tuttavia non fa un passo indietro. Per adesso sindaco e Giunta non hanno intenzione di disattendere la loro presa di posizione. "Fornire i libri alla scuola dell'obbligo - spiega il sindaco Alessio Biagioli - non è una prerogativa dei Comuni, ma una competenza dello Stato”.  La materia è abbastanza contorta. Tutto è ricostruito nella delibera appena approvata dal Comune alle porte di Firenze. In sostanza il Testo unico sulle disposizioni legislative in materia di istruzione, il D.Lgs. 297/94, contiene un articolo preciso, il 156, che prevede che “Agli alunni delle scuole elementari […]i libri di testo […] sono forniti gratuitamente dai comuni, secondo modalità stabilite dalla legge regionale". E questo la Giunta lo riconosce, ma visto il vuoto legislativo regionale nel merito, e vista la stretta economica ed i tagli subiti dagli enti locali, Calenzano ha deciso di “non dover sopperire con fondi propri alle carenze statali, accollandosi costi che sono di competenza dello Stato”. Burocrazia, norme che vanno e che vengono, vuoti legislativi e tagli.

E’ lo stesso sindaco poi ha precisare e ad entrare nello specifico della scelta: “visti i continui vincoli che il governo centrale impone ai Comuni, per far quadrare il bilancio ci siamo visti costretti a scegliere tra tagliare i servizi comunali, come il trasporto scolastico, la mensa o il pre-scuola, e adeguare la fornitura di libri di testo per le elementari ad un criterio che usiamo per ogni nostro servizio: il reddito ISEE. Del resto i soldi risparmiati con questa operazione sono rimasti alla scuola e saranno investiti per migliorare le attrezzature, con la fornitura per esempio di ulteriori lavagne interattive. La nostra è una scelta di equità, che garantisce i libri di testo gratuiti per le elementari in base al reddito, come già avviene per le medie, a fronte del mantenimento di tutti i servizi scolastici, di una manutenzione degli edifici che garantisce aule accoglienti, giardini e palestre attrezzate, per il corretto svolgimento dell’attività didattica”.
Poi Biagioli si rivolge direttamente a tutti quei genitori che stanno protestando e che si sono fatti sentire o direttamente in Comune o tramite l’Associazione Genitori. Una presa di posizione, secondo il sindaco, che “più che pretestuosa mi sembra rivolta al destinatario sbagliato. Gli enti locali non possono continuare a sopperire alle mancanze dello Stato senza far capire ai cittadini che senza l'impegno dei Comuni che investono nel piano di offerta formativa o nel post-scuola, oppure senza la Regione che garantisce l'apertura di nuove sezioni di scuola materna, la scuola italiana non darebbe risposte sufficienti già da molto tempo. Se questa polemica serve a far capire questo, ben venga”.
 

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