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Cronaca

Commercio, Nardella: "Stop a minimarket e fast food in centro storico"

Il sindaco all'assemblea Fipe a Roma: "In 10 anni hanno aperto 260 minimarket, così muoiono gli esercizi storici"

"Negli ultimi 10 anni a Firenze hanno aperto 260 minimarket, l'80% dei negozi del centro storico. Una situazione sviluppatasi senza che noi potessimo fare nulla in materia di autorizzazioni". A dirlo, ieri a Roma, all'Assemblea 2016 della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), il sindaco Dario Nardella.

"Una crescita esponenziale che ha portato allo svilimento e all'impoverimento generale dell'anima della città, come in tante altre città italiane", ha proseguito il sindaco, elogiando il commercio come "elemento determinante per l'identità dei centri storici grazie alla presenza di artigiani, librai e caffè storici".

Di fronte ai commercianti Nardella ha parlato del Regolamento Unesco, approvato dal consiglio comunale fiorentino nel gennaio scorso. "Uno strumento per diferendere il prezioso centro storico di Firenze, con diverse misure di tutela - ha spiegato  Nardella - a partire dalla diminuzione degli orari di vendita degli alcolici".

"No ai fast food, ai money change, ai call center nel centro storico: se non si ferma questo fenomeno è impossibile offrire qualità ai turisti. Spero che il governo approvi una norma che attribuisce ai comuni il potere di introdurre limitazioni per tutelare l'artigianato e il commercio di qualità", ha concluso Nardella.

In merito ai fast food, da segnalare il recente ricorso al Tar di Mc Donald's, con la richiesta di 18 milioni di euro di danni a Palazzo Vecchio. I legali della multinazionale accusano l'amministrazione comunale, in merito alla possibilità di aprire al Duomo, di avere cambiato idea in maniera illegittima.

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