rotate-mobile
Cronaca

In Toscana il giro d'affari del commercio abusivo è di 1,4 miliardi l'anno

Guardando al Paese la cifra sale oltre i 21 miliardi. Per Confesercenti è un fenomeno "in costante crescita" su moda, turismo e finta ristorazione. Contro il commercio abusivo degli ambulanti l'associazione la lotta alle partite Iva false

Su un fatturato da oltre 21 miliardi di euro l’anno legato al fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione commerciale, il giro d’affari che interessa la Toscana si attesta su “1,4 miliardi”. Lo sottolinea una ricerca di ‘Ref Confesercenti’ illustrata ieri a Firenze dal presidente di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi. “Siamo di fronte- sottolinea- ad un fenomeno con numeri impressionanti, in costante crescita”. L’indagine nazionale, che conta 13.000 sequestri nel biennio 2013-2014 (con il 56% dei casi che riguarda moda e abbigliamento), fa da trampolino di lancio per una radiografia sul commercio sommerso in regione. Una fotografia che tiene insieme l’abusivismo tradizionale a voci nuove emerse negli ultimi anni. 

Così, subito dopo il comparto moda, Gronchi lancia l’allarme sul turismo, il cui volto abusivo raggiunge nel paese i 7,7 miliardi di euro l’anno: “stiamo parlando di una diffusione dilagante di hotel fai dai te su seconde case o appartamenti sfitti, tour operator abusivi che operano sul web, guide turistiche irregolari”. L’altro grido d’allarme riguarda la ristorazione: “Nelle piazze e nelle strade si sta consumando un fenomeno molto nuovo, l’abusivismo legato al food e alla vendita di alcolici”. Si tratta, spiega Gronchi, “un problema oramai strutturale che sta mettendo in ginocchio la ristorazione regolare” e che passa “per una concorrenza quasi sleale: sagre, feste, social eating, agriturismo che si inventano cene a tema, fino ai cuochi a domicilio”. Per quel che riguarda le aree geografiche Confesercenti tratteggia nelle città turistiche e nella costa toscano “la piaga alla luce del sole”. Sulla costa si segnala Grosseto ma è soprattutto Livorno il tratto di mare dove si concentra il grosso dei numeri: “In quell’area si toccano punte del 50% di abusivi”.

Per questo la Confesercenti lancia una lotta alle false partite Iva per contrastare il fenomeno dell’abusivismo commerciale “su aree pubbliche”, visto che stima la presenza di ambulanti abusivi all’interno di una forbice tra il “5 e l’8%” su 13.000 aziende complessive. “Un fenomeno pesante”, sottolinea Gronchi, “soprattutto nei mercati e nelle fiere promozionali, con percentuali nel litorale compreso tra Livorno a Grosseto che superano il 20% con punte del 50% nei mesi estivi”. 

Negli ultimi anni inoltre, prosegue, “si stanno moltiplicando casi di mercatini di hobbisti, arte e ingegno, agricoli e similari, spesso manifestazioni irregolari autorizzate con escamotage non previsti dall’attuale legge sul commercio”. Una presenza abusiva “oramai strutturata” che Confesercenti ha deciso di fotografare: a Firenze e provincia su 5368 posteggi totali, “vi sono circa 270 mercati non perfettamente regolari, con punte sui 300, mentre i venditori abusivi raggiungono il 5% dei regolari”. 

A Pistoia “sono circa 150 i mercati abusivi ogni anno”, mentre a Pisa “si contano circa 200 presenze commerciali irregolari giornaliere”. Nel grossetano la Confesercenti stima “un migliaio di abusivi, circa 100 nel capoluogo”. Livorno è la città con i numeri più consistenti: “il 30% di abusivismo in città, oltre il 50% sulla costa in estate, 15 mercati completamente abusivi, sempre nel periodo estivo”. Mentre è Siena la città che sta meglio “con l’abusivismo praticamente assente, sia nel centro storico che nei mercati rionali settimanali”. 

E’ scorrendo queste cifre che Confesercenti ha deciso di passare al contrattacco puntando il dito contro le false partite Iva: “chiediamo- spiega Gronchi- alle camere di commercio toscane controlli annuali sul registro delle imprese per combattere quelle false, solo registrate e poi inattive o sparite nel nulla. Si tratta di controllare le partite Iva dormienti, per provare a stroncare il fenomeno sul nascere”. Il punto è che, sottolinea Gianluca Naldoni, il responsabile del settore commercio in Confesercenti, “per il commercio ambulante basta una semplice Scia e registrarsi alla Camera”. Un problema che si riscontra anche sui numeri: “Ci dicono che il commercio ambulante è aumentato del 15-20% eppure sono diminuiti i posti fissi nei mercati. Qualcosa non torna: è un indicatore finto e non si tratta di commercio in crescita ma strane operazioni che alimentano l’abusivismo, a volte legate all’ottenimento del permesso di soggiorno”. L’altro punto messo in campo dall’associazione riguarda sì il contrasto all’abusivismo, ma l’abito è diverso: quello turistico. E’ qui che Confcommercio chiede che gli opendata siano strumenti preziosi per contrastare il sommerso. “C’è bisogno dice Gronchi- di incrociare le informazioni contenute nelle singole banche dati: utenze elettriche, rifiuti, acqua, possono fornire elementi utilissimi ad una vera azione di contrasto”. 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In Toscana il giro d'affari del commercio abusivo è di 1,4 miliardi l'anno

FirenzeToday è in caricamento