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Cronaca

Olio verso Nord, vino anticipato. Clima più mite: ecco come cambiano le coltivazioni

Il 2022 è stato il secondo anno più caldo in Europa, arrivano anche i frutti tropicali

Stagioni miti più lunghe, piante ed animali disorientati. Secondo il Rapporto Copernicus 2022, il programma di osservazione della Terra coordinato dalla Commissione europea e dedicato a monitorare il pianeta, il 2022 è stato il secondo anno più caldo in Europa.

Sulla base di dati Isac Cnr, Coldiretti ha stimato che nel 2022 in Toscana la temperatura è stata superiore di oltre un grado rispetto alla media e le precipitazioni sono state di quasi 1/3 inferiori alla media storica.

Cambiamento climatico dovuto agli inquinamenti o tendenza ciclica? Il dibattito lo lasciamo agli esperti: il fatto è che le coltivazioni, dai fiori ai frutti, ne risentono inevitabilmente anche nel nostro Paese. Un esempio tanto per comprendere: la coltivazione della vite e dell’olivo si sta spostando verso il Nord, raggiungendo anche zone alpine del nostro territorio, come la Valtellina.

Le cose stanno cambiando anche per il vino: come l'olio in Toscana non è proprio un prodotto di seconda importanza. La gradazione alcolica è in generale aumento e la vendemmia è anticipata di circa un mese rispetto al tradizionale periodo di settembre-ottobre. E, come per l'olio, anche la vite si inizia a coltivare fino a oltre i mille metri di altitudine.

L'arrivo di neve e pioggia sui nostri territori "sono oggi salutati positivamente", ma "a preoccupare nelle campagne è ora il brusco abbassamento delle temperature dopo il caldo anomalo che ha mandato la natura in tilt con le coltivazioni ingannate da una finta primavera che si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con gemme e fioriture anomalo, dalle mimose al susino, dal pesco ai limoni", sottolinea Coldiretti.

Oltre ai disastri ambientali che può provocare, il surriscaldamento globale sposta inevitabilmente anche le zone di produzione di ciò che finisce sulle nostre tavole. L'agricoltura, insomma, risente di questi cambiamenti. Ma è pronta a raccogliere la sfida?

Lo sbalzo termico rischia di provocare danni a verdure e ortaggi invernali coltivati all’aperto come cavoli, verze, carciofi, finocchi e broccoli. E molte aziende stanno pensando a come ricalibrare le loro colture e i loro vivai.

Con questi cambiamenti anche al Sud ci si attrezza per modificare le coltivazioni. Da qualche anno in Puglia, Calabria e Sicilia si stanno facendo larga strada i frutti tropicali. Mango, avocado, frutto della passione litchi. Ma anche altri come le piantagioni da canna da zucchero, le banane e i lime.

Il caldo ha confuso le piante e sono arrivate le fioriture anticipate dei ciliegi al Sud, dei nespoli e delle mimose al Nord, tanto per fare qualche esempio. Ma le gelate potrebbero mandare in malora tutto.

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