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Cronaca

"Codice Rosa": il progetto per supportare le vittime di violenza

Il 2016 inizia nella Asl Toscana Centro con la sperimentazione del progetto "Codice Rosa" per aiutare le vittime di violenze

Il 2016 inizia nella Asl Toscana Centro con la sperimentazione del progetto "Codice Rosa" per aiutare le vittime di violenze. Il fulcro del progetto è l'introduzione di un servizio che permette di assistere e seguire sul piano sociale e psicologico le vittime di violenza che si sono recate al pronto soccorso.

Ben 70 mila euro sono stati stanziati per questo progetto. I fondi serviranno anche per l'attività formativa a carattere regionale e per garantire un'adeguata formazione di tutto il personale delle aziende di assistenza coinvolte.

Particolare attenzione verrà rivolta a bambini, adolescenti, adulti, donne in particolare, diversamente abili e anziani. Verrà assicurato il raccordo tra le aziende sanitarie, i Comuni, le Società della Salute, per garantire la continuità della presa in carico.

La sperimentazione parte dalla Asl 11 di Empoli, che ha istituito un servizio di secondo livello per l'emergenza sociale, che vede la collaborazione tra Asl, Società della Salute e Comuni, per garantire l'attivazione di un pronto intervento sociale e psicologico anche per i Codici Rosa già all'interno del pronto soccorso, in grado di assicurare il necessario raccordo con i servizi socio-sanitari del territorio, per la continuità della presa in carico, aumentando così l'efficacia degli interventi.

"A partire dalla positiva esperienza della Asl di Empoli - spiega l'assessore al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi - abbiamo voluto potenziare il progetto del Codice Rosa, avviando questa sperimentazione della durata di un anno sul territorio dell'intera Asl Toscana Centro".

"Ricordiamo che il Codice Rosa è stato pensato e sperimentato in Toscana, e ha dato ottimi frutti - è il commento della vicepresidente della Regione, con delega alle pari opportunità, Monica Barni - Il fatto che oggi venga esteso a tutto il Paese, al di là delle polemiche che hanno accompagnato l'approvazione del relativo emendamento in Legge di Stabilità, è un grande successo per le politiche regionali sulle pari opportunità e sul contrasto alla violenza e rappresenta un passo in avanti straordinariamente importante. Si attribuisce infatti allo Stato la responsabilità nell'assistenza alle donne vittime di violenza. La tutela delle donne vittime di violenza, che sono comunque libere di sporgere denuncia, deve vedere lo Stato in prima fila, in un'azione coordinata con le associazioni, che ovviamente non vengono escluse".

Il progetto Codice Rosa, avviato dalla Asl 9 di Grosseto nel 2010, dal 2012 è diventato progetto regionale, estendendosi gradualmente in tutta la Toscana: dal 2014 il Codice Rosa è attivo in tutte le aziende sanitarie toscane. Ha consentito di evidenziare 6.787 accessi per maltrattamenti o abusi effettuati nelle strutture di pronto soccorso da parte di persone adulte e 934 accessi effettuati da minori, per un totale di 7.721 accessi nei tre anni di attività.

Il Codice Rosa viene assegnato assieme al codice di gravità del triage in pronto soccorso, e permette di avviare un percorso di accoglienza in luogo riservato, dedicato alle persone che si sospetta possano aver subito violenze o abusi; consente di affrontare il fenomeno nel momento dell'urgenza, quando le persone vanno al pronto soccorso per essere curate, portando all'attenzione casi di maltrattamenti e abusi che, senza un lavoro di osservazione e accoglienza, non avrebbero consentito la conoscenza delle vere cause alla base delle esigenze di cura.

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