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Cronaca

Concessa la cittadinanza ai senegalesi sopravvissuti alla strage del 2011

Il Consiglio dei Ministri ha concesso la cittadinanza italiana ai tre senegalesi feriti durante la strade razzista del 2011. Si chiamano Moustapha Dieng, Cheikh Mbengue e Mor Sougou

Il Consiglio dei Ministri (CDM) ha conferito la cittadinanza italiana ai tre senegalesi che sopravvissero all’attentato razzista del 13 dicembre 2011 avvenuto tra piazza Dalmazia e il mercato di San Lorenzo.

“La concessione della cittadinanza – si legge in una nota del CDM - rappresenta un gesto di doveroso riconoscimento e di concreta solidarietà della Nazione". I nomi dei 'nuovi' italiani sono: Moustapha Dieng, nato a Ndoukoumane (Senegal) il 1 gennaio 1974; Cheikh Mbengue, nato a Kebemer (Senegal) l'8 novembre 1969 e Mor Sougou , nato a Mouye (Senegal) il 10 ottobre 1979. to.

Manifestazione strage senegalesi dicembre 2011



"E' davvero una buona notizia". Così Hassan Kebe, il vicepresidente della comunità senegalese di Firenze, ha commentato. "Ci speravamo, ma non ce lo aspettavamo in una situazione politica delicata come quella di ora. Diciamo un grazie a chi ha pensato a noi, ai politici locali, al presidente della Regione Enrico Rossi e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano".

2012 IL RICORDO DELLA STRAGE

La mattina del 13 dicembre 2011, Gianluca Casseri, 50 anni, sparò su un gruppo di ambulanti senegalesi in piazza Dalmazia, uccidendone due, Mor Diop e Samb Modou, e ferendone gravemente uno, Moustapha Dieng. Poi si recò al mercato di San Lorenzo, nel centro città, ferendo altri due senegalesi prima di togliersi la vita.

Oggi Moustapha Dieng, 39 anni, è ancora ricoverato all'ospedale di Careggi, costretto a letto per una lesione al midollo spinale provocata dal colpo di pistola esploso dal killer. Cheikh Mbengue, 44 anni, per le ferite riportate ha ancora forti dolori alle braccia e all'addome che gli impediscono di lavorare. Passa le sue giornate a casa, con la moglie e i tre figli piccoli: "Sono contento della cittadinanza - dice -. E' una cosa bella, vuol dire che gli italiani sono vicini ai senegalesi". 

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