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Cronaca Bellariva / Via Luciano Manara

Caso Andrea del Sarto e maxi debito: una nuova associazione per far rinascere lo storico circolo, accordo a un passo

Nascerà una nuova realtà che non avrà nulla a che fare con la vecchia gestione, dentro anche un consigliere di quartiere

Il Comune ha dato lo sfratto all'Sms Andrea del Sarto, storico circolo di via Luciano Manara, a due passi da San Salvi, casa di un pezzo della sinistra fiorentina fin dal 1897. C'è già la data: giovedì 4 novembre. Entro quel giorno chi ora occupa i locali dovrà andarsene. In caso contrario, 'sgombero' con la polizia municipale.

Fin qui, la notizia anticipata lunedì da Repubblica Firenze e confermata da Palazzo Vecchio, creditore per circa un milione nei confronti del circolo, che dal 2016 non avrebbe mai pagato le 'indennità di occupazione' da 190mila euro annui.

Nelle ultime ore emerge però, come raccontano alcuni dei coinvolti, un nuovo scenario, molto più concreto di una semplice ipotesi. L'idea è quella di costituire una nuova associazione, che mantenga il nome 'Andrea del Sarto' ma che nulla abbia a che vedere con il consiglio direttivo del circolo uscente, presieduto da Antonella Ridolfi fin dal 2012 e da qualche giorno dimessosi in blocco.

Ci sono già i nomi di presidente, tesoriere e di diversi consiglieri della nuova realtà. Lo schema per ora è tracciato a penna su un foglio di carta, con ogni probabilità sarà presto nero su bianco ufficialmente.

Per avere un occhio più vicino sulla gestione futura, l'amministrazione vuole che all'interno del nuovo circolo (dove non dovrà esserci nessuno della vecchia gestione) sieda anche un consigliere di quartiere: il nome del prescelto lo farà il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi. Con ogni probabilità già oggi, in un 'incontro' telefonico fissato con alcuni dei protagonisti di quello che sarà il nuovo corso. Se le cose filano liscio, in pochi giorni potrebbe essere tutto fatto.

La nuova associazione prenderà in gestione l'intero immobile, garantendo continuità alle svariate attività che vi si svolgono: ping pong, sala da biliardo (la più grande della Toscana, con sedici tavoli e corsi gratuiti), danza, teatro, attività per disabili e molto altro.

Si parla di un contratto con un canone di locazione mensile da versare al Comune, al quale contribuiranno le attività ospitate nella struttura, intorno agli 8mila euro. Cifra alta, che potrebbe però calare notevolmente in caso di svolgimento di attività culturali e sociali, in presenza delle quali le normative prevedono forti riduzioni.

La proprietà dell'immobile che ospita il circolo, non più affiliato all'Arci da oltre dieci anni, è passata dal demanio al Comune nel 2016. Da quella data la 'indennità di occupazione', sancita nel passaggio di proprietà, non sarebbe mai stata pagata. “Non hanno alcun titolo per stare all'interno dell'edificio, non c'è alcun contratto in essere”, spiega l'assessore comunale al patrimonio non abitativo Alessandro Martini. Una situazione, anche questa, 'ereditata' con il passaggio di proprietà e rimasta tale in questi anni. “E i lavori di messa in sicurezza - dice l'assessore -, non sono più rinviabili”.

Il circolo ha inoltre un contenzioso con lo stesso demanio, cioè con lo Stato, per un debito che supererebbe il milione di euro. Una vicenda ingarbugliata, finita a carte bollate, con un ricorso dello stesso circolo sul quale, dopo due gradi di giudizio, si attende la pronuncia della Cassazione.

“Se nascerà una nuova associazione? Certo non ne farò parte”, si limita a dire Ridolfi. Nemmeno Martini si sbottona.

“Cerchiamo una soluzione che possa dare continuità alle attività che vi si svolgono”, si limita a dire l'assessore. “Una cosa deve essere chiara. Quel luogo - prosegue Martini -, resterà un presidio territoriale del quartiere, dedicato ad attività ricreative, sociali e culturali. Non abbiamo alcuna volontà di trasformarlo in altro”. Insomma, l'ufficialità non c'è ancora ma pare mancare poco. E i debiti? Sulla nuova associazione non graveranno. Ma non spariscono.

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