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Cronaca Centro Storico

Lo sceriffo Cioni si scusa pubblicamente con Sonia Innocenti

Sono passati poco più di tre anni da quando lo 'sceriffo' definì in una telefonata al veleno l'ex fornaia disoccupata "serpentello"

Tre anni senza vedersi ne parlarsi. L’ex assessore Graziano Cioni da una parte, Sonia Innocenti dall’altra. Ieri l’atteso faccia a faccia e le scuse pubbliche dello ‘sceriffo’. Chi è l’Innocenti? Ex fornaia disoccupata con due figli a carico si rivolse all’allora assessore in cerca di lavoro. Cioni, secondo le carte della procura, l´aveva fatta assumere dall´imprenditore Marco Bassilichi e riteneva in tal modo - annotano i Carabinieri - di averla vincolata ad “un obbligo di fedeltà elettorale”. Al momento delle scelte invece la donna si schierò con Lapo Pistelli.

Furiosa la reazione di Cioni. “Con te s´è fatto un patto d´onore e te ti sei comportata da serpentello”. Il virgolettato fa parte del broglio delle intercettazioni a carico dell’allora assessore coinvolto nell’affaire Castello. Era il 16 settembre 2008 quando l’ira dello ‘sceriffo’ di Firenze si abbatté su Sonia Innocenti, detta la “fedifraga”. Una telefonata fondamentale; secondo gli inquirenti, rappresentativa del “sistema Cioni”. Tanto da costare nella fattispecie all’ex assessore l´accusa di corruzione e di violenza privata. Ieri, nel corso del processo Castello, nell’aula bunker del Tribunale di Firenze, le scuse ufficiali di Cioni. Scuse che si sono protratte anche fuori dall’aula, pubblicamente."Le chiedo scusa ora, col senno di poi. Fra noi c'era un rapporto politico, ma soprattutto di profonda amicizia. Andai fuori dalle righe perché seppi da altri, e non da lei, che non mi avrebbe sostenuto. Fu una bella litigata, purtroppo solo da parte mia".

 

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