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Cronaca

Garfagnana: cinghiale decapitato e messo sul guard rail

Insorge il movimento Toscana Rossa di Sangue: "Foto simbolo di dove va la nostra Regione". Ieri ok in commissione della legge per abbattere 250mila ungulati in 3 anni

Macabra scoperta ieri su una strada della Garfagnana, dove la testa di un cinghiale decapitato è stata issata su un guard rail. Il commento dei coordinatori della campagna Toscana Rossa di Sangue, che chiede alla Regione di non approvare il piano per abbattere 250mila ungulati nei prossimi 3 anni, non si è fatto attendere.

"Quella foto è il simbolo di quel che accade. La giunta regionale ha preso una posizione di estrema retroguardia e di reagisce con metodi antiquati e cruenti alle richieste delle associazioni agricole e venatorie, che chiedono un intervento rapido, una 'guerra lampo' contro cinghiali e caprioli - commentano -. E' una precisa scelta politica che ignora le possibili, documentate e altrettanto scientifiche (e più moderne) alternative. Quella testa mozzata ci ricorda che cosa si sta facendo, come e con chi lo si sta facendo".

Dopo avere manifestato a Firenze, Livorno e Pisa, proprio ieri gli aderenti alla campagna manifestavano a Lucca. "Il nostro pensiero va a quel cinghiale ucciso e vilipeso con stile bellico e mafioso", concludono.

Nel frattempo sempre ieri è stata approvata nella commissione sviluppo economico e rurale della Regione la legge incriminata. "E' una legge che permetterà di ristabilire equilibrio, garantire economia e sicurezza. Un atto serio e improntato all’equilibrio. Non è una legge per la caccia. L’attività venatoria è solo uno strumento per affrontare un’emergenza per come si presenta", difende il provvedimento Gianni Anselmi (Pd), presidente della commissione.

"La legge affronta nel merito questioni che riguardano la vita di questa regione. La qualità degli equilibri ambientali, l’economia rurale e la sicurezza delle persone sono, lo dicono i dati, messe a rischio da una proliferazione incontrollata che altera l'ecosistema", aggiunge Anselmi.

La proposta di legge, definita in accordo con l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra), consente una gestione speciale: proporzionare la presenza degli ungulati alle diverse caratteristiche del territorio regionale, per garantire sia la conservazione delle specie autoctone nelle aree ad esse riservate, sia la conservazione delle attività antropiche e dei valori ambientali tipici del paesaggio rurale regionale, nelle altre aree. Assieme al Partito democratico ha votato sì anche la Lega Nord, contrario il MOvimento 5 Stelle.

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