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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Scandicci

Omicidio Ciatti: la corte d'appello spagnola conferma la condanna di Bissoultanov

La sentenza dei giudici del Tribunal superior de justicia de Cataluna: 15 anni al ceceno latitante

I giudici del tribunal superior de justicia de Cataluna hanno confermato quest'oggi la condanna a 15 anni di reclusione per il ceceno Rassoul Bissoultanov al processo d'appello per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il 21enne scandiccese pestato a morte nell'agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna.

Bissoultanov, 30 anni, è latitante dallo scorso luglio, quando non si è presentato all'udienza di carcerazione. Le tre giudici della corte d'appello spagnola non hanno richiesto la presenza dell'imputato, scongiurando così il rischio dell'annullamento del procedimento.

Al processo di Girona (Barcellona) l'avvocato Agnese Usai, legale rappresentante della famiglia Ciatti, aveva insistito per un inasprimento della pena comminata in primo grado, mentre la difesa di Bissoultanov aveva chiesto la derubricazione dell'accusa da omicidio volontario a omicidio colposo. L'accusa aveva chiesto la conferma della sentenza emessa in primo grado dal tribunale di Girona.

L'omicidio

Bissoultanov, esperto di Mma, la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira senza alcuna ragione Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l'ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale.

Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più e morì in ospedale alcune ore dopo.

I tre giovani ceceni vennero fermati ma due di loro vennero rilasciati subito. Solo Bissoultanov rimase in carcere, da dove uscì dopo quattro anni, alla scadenza dei termini di carcerazione preventiva.

I processi

In primo grado è stato assolto uno dei tre ceceni, Movsar Magomadov, che stando all'accusa aveva preso parte attiva al pestaggio. Bissoultanov dopo la scarcerazione venne arrestato in Germania, su mandato di cattura internazionale, ed estradato in Italia.

Nel dicembre scorso la Corte d'assise di Roma lo ha scarcerato e Bissoultanov successivamente si è costituito in Spagna per poi rendersi nuovamente latitante. Nel frattempo la Cassazione ha annullato l'ordinanza di scarcerazione che aveva emesso la Corte d'assise di Roma.

Anche in Italia, davanti ai giudici del tribunale di Roma si sta tenendo il processo di primo grado a carico del ceceno. Alla fine dei due procedimenti dovrebbe prevalere quello che arriverà per primo alla sentenza definitiva.

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