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Cronaca Statuto / Via Raffaello Lambruschini

Vertenza Mondadori, primo incontro in Regione. Ancora a rischio i 37 lavoratori: "No al trasferimento"

I lavoratori, in gran parte donne, chiedono di fermare il trasferimento a Segrate, nel Milanese, voluto dall'azienda

Nel pomeriggio di ieri, presso la sede della Regione Toscana in piazza Duomo, si è svolto l’incontro al tavolo di crisi della Regione, attivato per affrontare l’emergenza occupazionale creata da Mondadori con la comunicazione della chiusura della sede fiorentina di via Lambruschini, che impiega 37 lavoratori, di cui 24 donne.

Parallelamente, di fronte al palazzo, le lavoratrici e i lavoratori di Mondadori Firenze, in sciopero, hanno messo in atto un presidio e distribuito i volantini per spiegare alla cittadinanza i motivi della protesta. Per la Cgil si tratta di fatto di "licenziamenti mascherati", perché per moltissimi lavoratori, con oltre 50 anni e con famiglia qui a Firenze, sarebbe difficilissimo trasferirsi a Segrate, nel Milanese, come chiesto dall'azienda. Azienda che avrebbe già annunciato la chiusura della sede fiorentina per l'agosto prossimo.

Nel corso dell’incontro sono emerse, fa sapere la Cgil, "distanze ancora significative", ma di fatto è iniziata una trattativa per tentare di scongiurare la chiusura della sede.

Le istituzioni, nella persona di Valerio Fabiani, delegato del presidente della Regione Giani, e Benedetta Albanese, assessora al lavoro del Comune di Firenze, "si sono spese offrendo tutto il sostegno possibile per creare le condizioni di una soluzione positiva, tesa ad evitare l’impoverimento occupazionale e del tessuto culturale della città, storicamente sede di importanti case editrici che hanno fatto la storia dell’editoria italiana".

Mondadori, la protesta di fronte alla Leopolda / FOTO

Dal canto suo l’azienda ha ribadito le posizioni già note, adducendo improrogabili necessità di progettualità organizzativa che imporrebbero una presenza nella sede di Milano, al fine di garantire una qualità del prodotto che, in questi anni di pandemia, non ci sarebbe stata.

La Rsu e il segretario Slc Cgil, Riccardo Ferraro, hanno vivamente contestato questa ricostruzione "non sostanziata da fatti e in totale contraddizione con i risultati 2021, forieri di liquidità di cassa e dividendi per gli azionisti". Tuttavia, si sono dichiarati, ancora una volta, "disponibili a riflettere a tutto campo, eliminando dal tavolo l’unica proposta irricevibile: trasferire i lavoratori a Milano con o senza smart working". Inoltre, è stata fatta richiesta all’azienda, che l’ha accolta, di bloccare l’invio di eventuali lettere di trasferimento.

Alla fine del confronto si è convenuto nell’attivare un percorso che dovrà concludersi entro il 13 aprile, data in cui le parti si incontreranno di nuovo al medesimo tavolo di crisi della Regione Toscana, per valutare lo stato di avanzamento della trattativa.

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