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Cronaca Centro Storico / Piazza della Signoria

Palazzo Vecchio: chiude l'anagrafe, al suo posto un asilo per i dipendenti

Chiude l'anagrafe interna a Palazzo Vecchio per lasciar spazio ad un asilo destinato ai dipendenti. Per i cittadini attivati servizi on-line e con le poste

La riorganizzazione di Palazzo Vecchio passa anche dagli uffici dell’anagrafe. Era stato annunciato a più riprese, da domani diventerà realtà: lo sportello all’interno delle mura comunali sarà chiuso. In città così restano quattro Punti anagrafici decentrati (Pad). E dire che erano 10 nel 2010, poi otto all’inizio del 2011, poi 5, da domani 4. Quali i superstiti che rimarranno a disposizione dei cittadini? Parterre, Via Bini, piazza Alberti e via Canova. Quello che era il quinto rimasto in piedi, poche ore fa ha chiuso il sipario. Al posto dello sportello più frequentato della città, con oltre 27mila operazioni solo nel primo semestre 2011 (seguito a distanza da via dei Bini, con meno della metà delle prestazioni), l’amministrazione ha deciso di realizzare l’asilo nido per i dipendenti di Palazzo Vecchio.

I fiorentini da domani avranno tre possibilità per interagire con gli uffici dell’anagrafe: direttamente nei quattro Pad rimasti attivi; tramite internet, collegandosi alla rete civica del Comune per richiedere il cosiddetto certificato on-line; oppure alle poste dove al costo di 2,52 euro sarà possibile ottenere un certificato anagrafico. L’accordo tra il Comune e Poste Italiane prevede l’istallazione di 23 “Sportelli Amici”. Il progetto rientra nella logica delle “Reti Amiche”, voluto dall’ex ministro Brunetta, a cui ha aderito anche l’attuale amministrazione fiorentina. In soldoni, questa specie di restyling amministrativo farà risparmiare alle casse comunali circa 600 mila euro l’anno.
Tutto bene, niente affatto. L’amministrazione punta molto sul sistema on line. Insiste sulla bontà della scelta e sulla possibilità di non stare più in coda, ma comodamente seduti a casa davanti al pc. Ma si dimentica che Firenze è una città che demograficamente parlando, tende ad invecchiare. La procedura on line, insomma, non è masticata da tutti. Il caso del digitale terrestre ha messo bene in luce cosa voglia dire un passaggio tecnologico su fasce di età più avanzate. Il consigliere comunale Tommaso Grassi di Sinistra e cittadinanza, non ci sta: “Preoccupa seriamente la chiusura dell’ufficio d’anagrafe in Palazzo Vecchio, che nei primi 6 mesi del 2011 ha visto il rilascio di 27450 atti: apparentemente incomprensibile se non inserita nella politica portata avanti dall’Amministrazione di rendere Palazzo Vecchio sempre più spazio d’immagine e luogo per cene e buffet e sempre meno luogo per offrire servizi di base ai cittadini”. “Una direzione che non ci convince – continua Grassi – e che a fronte di una possibile riduzione – chissà quanto significativa - dei costi per il Comune rischia di scaricare tutti gli effetti, che noi prevediamo essere altamente negativi, sui cittadini, prima di tutto garantendo il servizio decentrato esclusivamente a pagamento negli uffici postali, e poi peggiorando quella rete di servizi che oltre alla funzione anagrafica avevano il beneficio di essere dei presìdi sul territorio per il Comune”.

L’amministrazione e Renzi vanno per la loro strada, ormai segnata da tempo. Il progetto finale, come già ampiamente dichiarato e mostrato nel dettaglio durante la serata dedicata ai cento luoghi (con tanto di rendering), sarà quello di accorpare tutti gli sportelli comunali al Parterre, in quello definito già definito dal sindaco il palazzo o la casa dei fiorentini. Un’idea scenografica: una struttura di vetro, simbolo di trasparenza, accoglierà gli sportelli della pubblica amministrazione cittadina. Nell’attesa del grande sogno, tuttavia, 4 Pad aperti, volontari di quartiere ad assistere gli anziani, poste o internet.  
 

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