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Cronaca Centro Storico / Via de' Benci

Sequestro a "orario" in Santa Croce: chiusi di notte i locali di via dè Benci

Sequestrati 'a orario' i locali della movida fiorentina. I locali dovranno rimanere chiusi di notte per disturbo della quiete pubblica. In orario diurno potranno restare aperti

Movida, Santa Croce e via de’ Benci. Un teorema noto a Firenze. Caro ed odiato. Da una parte i residenti, dall’altra che ‘abita’ strade e locali. Da questa sera l’intera vicenda si tinge di un capitolo in più. La polizia municipale fiorentina, infatti, nel pomeriggio ha posto sotto sequestro 6 locali, I nomi sono tutti noti. Un sequestro ‘orario’, disposto dal gip di Firenze su richiesta del pm Luigi Bocciolini, che in sostanza limita l’apertura all’interno di una fascia prestabilita. La serrata imposta dalle autorità giudiziarie interesserà la fascia oraria che va dalle 22 alle 7 del mattino. Secondo quanto appreso i reati ipotizzati che avrebbe determinato questa azione sono disturbo della quiete pubblica e, solo per alcuni esercizi, occupazione abusiva di terreni. Niente musica, niente bevande, nessun cliente: chiuso. Almeno durante l’orario notturno. Aperti di giorno, chiusi di notte: è questo, detta in soldoni, il senso dell’operazione condotta dalla magistratura.

INDAGINE – Tutto nasce da una serie di reclami e segnalazioni giunte dai residenti della zona. Il problema? I volumi della musica e dei cosiddetti schiamazzi. Così le forze dell’ordine hanno cominciato a compiere una serie di verifiche, in particolare il giovedì, il venerdì ed il sabato per quel che riguarda la fascia temporale che va dal 24 settembre al 15 ottobre 2011. A quanto emerso dalle prime ricostruzioni, nel periodo sotto esame gli esercizi coinvolti nel provvedimento avrebbero tenuto la musica ad altissimo volume. Porte aperte, musica in strada, schiamazzi di chi si accalca agli ingressi e i tappi nelle orecchie dei residenti. In sintesi questa la parabola che ha scatenato il tutto.

RENZI – La notizia in serata è giunta anche al sindaco di Firenze Matteo Renzi, alle Oblate per il quinto compleanno della biblioteca. “Sono rimasto colpito da questa notizia”, ha affermato subito il prima cittadino che qualche giorno fa era presente alla festa per il cinquantesimo compleanno di uno dei locali coinvolti. “Non entro nel merito della vicenda – ha continuato – che è passata al primo vaglio della magistratura. Quanto avvenuto deve farci però riflettere”. Riflessioni inevitabili visto che l’area è da anni nel ‘mirino’. Su tutte le polemiche dei residenti e del rettore della basilica di Santa Croce, padre Antonio Di Marcantonio, finite sui banchi dei tribunali. Una frattura profonda, tanto da far rinunciare Mtv alla piazza, visto che dopo mesi di polemiche i Trl Awards sono stati traslati al piazzale Michelangelo. E questo è solo il primo punto, che investe mega concerti ed eventi ad alto richiamo di pubblico. Poi c’è il secondo, la questione movida. Si perché Sant’Ambrogio, Santa Croce, Santo Spirito rappresentano il fulcro del divertimento notturno. Per altri il cuore nevralgico del problema.

PATTO – A questo va aggiunto un ulteriore elemento. Da domani entrerà in vigore un provvedimento che surriscalderà ancora di più l’ambiente: la ztl notturna. Per gli esercenti il parere sul provvedimento è noto, netto e sferzante. Un regolamento sempre descritto come “inutile e dannoso”. Per Renzi, quindi, a cui toccherà governare questa difficile situazione, ricca di umori contrastanti, sono arrivati i giorni di sedersi e discutere. “È il momento di scrivere un nuovo patto di civile convivenza tutti insieme. L’amministrazione comunale – ha concluso – cercherà di fare la propria parte in questo senso” ma “spero e credo che in quest’area sia arrivato il momento per una riflessione tutti insieme. Metterci intorno a un tavolo per una riflessione condivisa con i residenti, gli esercenti, e la comunità che frequenta questi luoghi”.

CONFCOMMERCIO – E sempre in serata sono arrivate le parole di fuoco di Andrea Angelini, vice-presidente Fipe Confcommercio Firenzi: “Si tratta evidentemente di un provvedimento clamoroso che di fatto colpisce non una somma di singoli locali ma un’intera strada con conseguenze peraltro su decine di lavoratori, ai quali senza minimo preavviso verrà chiesto di stare a casa”. “Probabilmente – ha continuato Angelini – scegliendo la via del dialogo con locali che spesso sono stati indicati dall’amministrazione anche come alleati preziosi nella lotta all’abuso dell'alcol e alla campagna per la legalità si sarebbe potuta evitare un’azione tanto clamorosa”.

 

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