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Cronaca

Chiesa di Orsanmichele: nuovo accesso al Tabernacolo dell’Orcagna / FOTO

La parte posteriore fino ad adesso era inaccessibile 

Ieri sono stati presentati gli esiti di una manutenzione straordinaria del Tabernacolo dell’Orcagna della Chiesa di Orsanmichele che ora sarà aperto ai visitatori anche nella sua parte posteriore, finora inaccessibile, attraverso una bussola di vetro appositamente progettata e collocata sulla porta di accesso posta in via dei Calzaiuoli

Il Tabernacolo di Orsanmichele rappresenta, sin dalla sua costruzione nel 1359, uno dei punti focali di aggregazione della religiosità comunale fiorentina: una costruzione architettonica vera e propria, aggiornata su esempi di decorazione gotica molto ricca, inusuale in città. Una grande macchina scenografica in marmo bianco impreziosito da inserti cromatici: rosso di Cintoia e verde di Prato, e di vetro blu intenso o a piccoli motivi geometrici colorati e dorati. In origine anche i rilievi marmorei erano dipinti, così come i finti drappi sospesi sopra gli archi del tabernacolo e il partito architettonico erano fittamente decorati su tutti i lati in un trionfo di colori, come un’oreficeria contemporanea, sfolgorante alla luce delle lampade a olio. Le tracce di questo progetto originario riemergono al meglio al seguito della delicata operazione di spolveratura realizzata in questa occasione.

Il monumentale tabernacolo fu progettato e realizzato da Andrea di Cione -  detto l’Orcagna - per ospitare la pala a fondo oro con la Madonna delle grazie di Bernardo Daddi e per proteggerla negli anni in cui Orsamichele era anche un mercato del grano. La pala è visibile nella parte anteriore del tabernacolo, così come i rilievi nella fascia inferiore della struttura architettonica che illustrano le storie di Maria.

La grande novità presentata ieri è la possibilità di ammirare anche il retro di questa affascinate costruzione architettonica dove si può ammirare la scena che raffigura la Morte di Maria e l’Assunzione in cielo, con la consegna della Cintola a San Tommaso. Sono visibili anche quegli emblemi della Vergine, come piccole rose, stelle, o le valve di conchiglia, che caratterizzano tutta la ricca decorazione marmorea. In questa parte, inoltre, l’Orcagna iscrisse la sua firma e la data in cui concluse i lavori: il 1359.
Per più di 10 anni questa parte del monumento che affaccia su via dei Calzaiuoli è stata inaccessibile. Oggi, con lo spostamento del punto vendita dei biglietti ai Musei statali di Firenze che ne impediva la vista e la sua ricollocazione interna nell’edificio, i fiorentini e i visitatori tutti potranno nuovamente apprezzarne la bellezza con una prospettiva più ampia e completa.

Restaurato il tabercolo di Orsanmichele

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