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Cronaca

ChiantiBanca, bufera sugli ex vertici: 15 indagati

Perquisizioni della Guardia di Finanza a casa degli indagati: i reati ipotizzati sono falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza

E' bufera sugli ex vertici di ChiantiBanca. Ieri la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni domiciliari nei confronti di una quindicina di indagati, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze che ipotizza i reati di falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza.

Le perquisizioni hanno riguardato il cda in carica fino al 2015, l'ex direttore generale e i membri del collegio sindacale, oltre alle sedi della direzione generale e della Fondazione ChiantiBanca, a San Casciano Val di Pesa.

Diversi gli aspetti finiti sotto la lente dei finanzieri: primo tra tutti, la classificazione in bilancio di un Btp da 100 milioni di euro, oltre alle eventuali modifiche di verbali delle riunioni dei consigli di amministrazione, la gestione di crediti deteriorati, l'erogazione di consulenze esterne.

In particolare, i reati ipotizzati di falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza ruoterebbero intorno al Btp da 100 milioni, acquistato e rivenduto con un utile di 3 milioni e mezzo di euro nell'arco di un anno, senza aspettare la scadenza naturale (nel 2046). Secondo l'accusa l'operazione non avrebbe rispettato le normative e sarebbe stata effettuata per poter mostrare ai soci un bilancio più solido, con un utile migliore.

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