Crisi, baracchino s’inventa: “Il panino di disoccupati e cassaintegrati”
Due giovani che hanno perso il lavoro ripartono da zero non dimenticandosi del periodo di disoccupazione. E cercano di dare una mano a chi ora è rimasto senza lavoro
Una geometra che ha lavorato per anni come co.co.pro. ora disoccupata. Un piccolo imprenditore edile che ha dovuto sospendere un’attività di carpenteria attanagliato dalla crisi e dai pagamenti che non arrivano mai. Due giovani freschi di matrimonio con un piccoletto, che scorrazza qua e la per casa, cui bisogna garantire un avvenire. Per questo Raffaela e Nicola si rimettono in gioco lanciando una sfida: “Con il nostro ‘baracchino’ cercheremo di venire incontro a chi è in difficoltà" racconta Nicola. "Cinque euro per panino e bibita a chi attesta di essere disoccupato e cassaintegrato. E sono tutti prodotti di qualità!”.
“Direte – risponde Raffaela, la moglie – non è tanto. Questo però è il nostro contributo per chi ha voglia solo di gustarsi un panino in compagnia, vedere qualche faccia nuova, o farsi due risate davanti a una birra. Noi, come i più, siamo figli di nessuno”. I due giovani collocheranno il loro furgoncino ogni week end all’angolo tra viale Nenni e via del Caravaggio. A due passi dalla fermata Torregalli della tramvia, davanti alla grande Coop di Ponte a Greve.
“Ci piacerebbe – raccontano entrambi - che si fermasse anche qualche politico, almeno come segnale di apprezzamento della nostra iniziativa. Chiaro, senza alcun favoritismo”. E’ promettono anche la diffusione delle fotografie in rete: “Chi vorrà oltretutto potrà essere messo sulla nostra pagina facebook". Prezzi agevolati per i cassaintegrati o disoccupati, ma la proposta culinaria è aperta a tutti. "Sarebbe bello - sottolineano - poter vedere anche qualche famiglia”.
Insomma un'idea originale, che racconta perfettamente uno spaccato sociale più attuale che mai, tra crisi, solidarietà e voglia di svoltare. Il sogno di Raffaela e Nicola? "Creare un bacino del gusto, un piacevole rifugio a bordo di un marciapiede. Un’oasi. L’oasi del panino".