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Cronaca

Caso Open, la Consulta: "Ammissibile il conflitto tra Senato e pm di Firenze su Renzi" 

"Punto" a favore dell'ex premier nella querelle coi magistrati sulle intercettazioni dell'inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti

E' stato dichiarato ammissibile dalla Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione tra poteri sollevato lo scorso febbraio dall'Aula dei Senato nei confronti della procura di Firenze, relativo all'acquisizione agli atti dell'inchiesta sulla Fondazione Open di chat ed e-mail del senatore Matteo Renzi, leader di Italia viva.

Palazzo della Consulta ha preso la sua decisione sull'ammissibilità del conflitto nel corso della camera di consiglio odierna: per l'esame nel merito, dunque, la Corte dovrà ora fissare un'udienza pubblica.

Si tratta di un'importante vittoria per Matteo Renzi nell’ambito del procedimento sulla Fondazione Open, che lo vede indagato assieme a esponenti del cosiddetto “giglio magico” come Maria Elena Boschi, l’ex deputato del Pd Luca Lotti, ma anche all’ex presidente della Fondazione, Alberto Bianchi, e all’imprenditore Marco Carrai, in quanto membri del consiglio direttivo della Fondazione, per finanziamento illecito dei partiti.

Il conflitto tra poteri dello Stato era stato sollevato lo scorso 22 febbraio dal Senato contro i magistrati di Firenze che indagano su Renzi: la stessa Consulta dunque dovrà stabilire se i pm fiorentini del procedimento Open abbiano violato i diritti di parlamentare di Matteo Renzi, allegando agli atti dell’inchiesta e-mail e chat di quando lui era già senatore senza chiedere l’autorizzazione preventiva di Palazzo Madama.

La decisione della Consulta potrebbe avere riflessi anche sul processo in corso contro Renzi: il gup potrebbe decidere di sospendere l’udienza preliminare in corso a Firenze.

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