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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Barberino di Mugello

Barberino: case popolari nuove già fatiscenti, la denuncia del Sunia

Il sindacato degli inquilini si scaglia contro Comune e Casa Spa: "Crepe sui muri, riscaldamento guasto con case che non oltrepassano i 12 gradi di temperatura"

L’edificio di edilizia pubblica di via del Palagio a Cavallina, nel comune di Barberino di Mugello, è stato inaugurato il 10 maggio 2008. E’ di proprietà del comune di Barberino di Mugello che lo gestisce attraverso “Casa spa”. Vi abitano 12 famiglie in appartamenti per due, tre e quattro persone. È stato costruito da una impresa edile di Caserta su un progetto di Casa spa. Costo totale dell’ intervento circa 930.000 euro. Sulla carta una sorta di fiore all’occhiello ma qualcosa va storto.

“Passato solo qualche mese dalla consegna delle chiavi – denuncia il Sunia Toscana, il sindacato degli inquilini – e sono emerse le prime magagne; l’improvvisa comparsa di crepe nella struttura e il sollevamento con la rottura dei pavimenti all’interno degli appartamenti. Per non parlare delle colone portanti a vista che hanno necessitato di interventi di consolidamento”. E i problemi, secondo il sindacato, non finiscono qui: “La scala condominiale esterna che da accesso ai ballatoi per accedere ai singoli appartamenti è costituita da cemento liscio tanto da diventare pericolosissima in caso di pioggia, neve o ghiaccio”.

Finito qui? Neanche per sogno. Nell’edificio c’è un ballatoio in metallo che permette l’accesso alle abitazioni. Di sera, quando si accende la luce condominiale, “chi vi cammina sopra o si appoggia alle ringhiere rimane vittima di scariche elettriche che divengono ancor più pericolose in presenza di pioggia”. Un cortocircuito che Casa Spa ha risolto alla radice “tagliando i fili dell’impianto e lasciando le parti condominiali totalmente al buio. Tanto che gli inquilini e i loro familiari si sono equipaggiati di torce per accedere alle loro abitazioni.

Infine vi è il problema dell’impianto di riscaldamento. L’impianto termico doveva essere un esempio di alta efficienza energetica e di eco-compatibilità: contacalorie per ogni appartamento, distribuzione a bassa temperatura, serpentina sotto il pavimento. Il tutto alimentato da pannelli solari mimetizzati nella copertura. E qui l’intoppo. “Una continua serie di malfunzionamenti dei pannelli solari – continua la denuncia del Sunia – hanno costretto le famiglie a starsene al freddo per molto tempo, con gli appartamenti più lontani dalla centrale termica letteralmente all’addiaccio con le temperature che in inverno arrivano ad una potenza massima media di circa 12 gradi. Per via di questo inoltre l’acqua che scorre nelle serpentine arriva alla meta quasi fredda, provocando oltretutto umidità e condensa lungo pareti e pavimenti”.

La denuncia del Sunia



Insomma, come raccontato dal Sunia, nonostante lo stabile sia ancora ‘fresco’ di realizzazione è già in preda ad un inarrestabile degrado. Per questo gli inquilini hanno portato il caso all’attenzione del sindacato. “Le famiglie assegnatarie sono esasperate. Soprattutto quelle  con familiari anziani che in inverno non sono in grado di uscire e camminare in sicurezza. Lo spreco di risorse pubbliche grida vendetta, soprattutto di questi tempi. Sempre più spesso i già pochi soldi dei contribuenti destinati alle case popolari vengono utilizzati per rappezzare stabili e alloggi appena costruiti. Centinaia di migliaia di euro buttati dalla finestra. Ne consegue che meno risorse vengono destinate per le nuove costruzioni a sostegno delle sempre più numerose famiglie della zona”.
 

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