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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Casa: dopo gli sgomberi il Comitato Inquilini protesta sotto Palazzo Vecchio / FOTO

I manifestanti: “Basta svendita del patrimonio pubblico”. Il Comune: “Reinvestiamo nel sociale”

Protesta sotto Palazzo Vecchio, questo pomeriggio, da parte del Comitato Inquilini, dopo i due sgomberi avvenuti la scorsa settimana, quello in via Foggini (all'ex Inps) e quello in via del Romito. Tra coloro che erano in piazza alcuni di coloro che avevano occupato l'immobile di via del Romito: “Non abbiamo altre soluzioni, abbiamo bisogno di una casa".

“Le politiche con le quali il Comune affronta l'emergenza abitativa tamponano la situazione a breve, con enormi costi e sprechi. Noi chiediamo politiche abitative vere e case a prezzi sociali per tutti coloro che vivono l'emergenza sfratti. E stop alla svendita del patrimonio pubblico e delle case popolari”, chiede Luca Toscano, ex leader del Movimento di lotta per la casa dopo la morte di Lorenzo Bargellini e ora nel Comitato Inquilini.

Dentro Palazzo Vecchio l'assessore al sociale Sara Funaro stava illustrando al consiglio comunale gli 'accordi territoriali', stipulati da Comune, associazioni dei proprietari e comitati inquilini 'ufficialmente riconosciuti' (come il Sunia o l'Unione inquilini) in vigore per tre anni dallo scorso 1° novembre.

“Sono presenti novità sugli affitti a canone concordato, proprio per rispondere all'emergenza abitativa, tra cui una rimappatura degli alloggi affittati in città, criteri più chiari per individuare la tipologia di alloggio e il prezzo conseguente, il notevole abbassamento di prezzo per gli alloggi di scarsa qualità. Gli affitti a canone concordato si abbasserrano del 20/30%”, annuncia Funaro.

“I proprietari di casa che accettano il canone concordato ridurranno il prezzo d'affitto in cambio agevolazioni fiscali, come l'abbattimento della cedolare secca (dal 21% al 10%) e il dimezzamento dell'Imu a partire dal 2019 (dal 10,7% al 5,7%)”, spiega Funaro.

Motivazioni che non convincono il Comitato Inquilini né la consigliera di Alternativa Libera Miriam Amato. “I dati a livello nazionale dicono che l'abbattimento delle tasse ai proprietari è un regalo ai più ricchi, perché la media degli affitti non scende. Il pubblico avrebbe ben altri strumenti, potrebbe stanziare più fondi alle case popolari e ricorrere anche alla requisizione delle case sfitte, come faceva il sindaco La Pira”, attacca Amato, che ha presentato numerosi ordini del giorno (tutti bocciati dalla maggioranza Pd) per chiedere, tra le altre cose, più controlli sulle riduzioni effettive degli affitti e l'individuazioni di immobili pubblici per rispondere all'esigenza abitativa.

Al centro del tema 'emergenza casa' resta anche la questione dei 60 alloggi messi in vendita dall'amministrazione comunale. Per il comitato inquilini è una “svendita di case popolari”. L'amministrazione comunale replica: "Non è una svendita e non sono case popolari. Questo non significa che in passato non abbiano potuto finirci a vivere degli assegnatari Erp", precisa l'assessore al patrimonio non abitativo Federico Gianassi. Sulla vicenda pende anche un ricorso al Tar, presentato da un inquilino di uno degli alloggi di via dei Pepi.

“Non sono mai state case popolari, e reinvestiremo quei soldi nel sociale”, assicurano Funaro e Gianassi. “E a breve – aggiunge Funaro -, uscirà il bando per arrivare all'acquisto di un immobile da parte del Comune da destinare agli alloggi transitori per chi si trova in emergenza”.

La questione casa resta comunque difficile: gli sfratti programmati (non tutti poi eseguiti) a Firenze viaggiano su una media di 120 al mese. E sul libero mercato il boom degli affitti turistici da un lato fa schizzare in alto i prezzi e dall'altro riduce il numero degli appartamenti in affitto destinato ai residenti.

FOTO - Casa: la protesta del Comitato Inquilini sotto Palazzo Vecchio

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