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Cronaca

Il cardinale Ernest Simoni (arcidiocesi di Firenze) riceve un dono dal premier albanese Edi Rama

Il Premier albanese Edi Rama, nella commozione generale, ha fatto dono al Cardinale Ernest Simoni, ormai residente presso l'Arcidiocesi di Firenze dal giorno dell'elevazione alla dignità cardinalizia, di un quadro con all'interno una croce a significare la fedeltà di una vita intera del Porporato a Gesù e alle sofferenze del Calvario, perseguitato e umiliato in odio alla Fede.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Il Premier albanese, nella commozione generale, il 26 novembre 2021, ha fatto dono al Cardinale Ernest Simoni, ormai residente presso l'Arcidiocesi di Firenze dal giorno dell'elevazione alla dignità cardinalizia, di un quadro con all'interno una croce a significare la fedeltà di una vita intera del Porporato a Gesù e alle sofferenze del Calvario, perseguitato e umiliato in odio alla Fede. Il Premier albanese Edi Rama è giunto in Italia per festeggiare la Festa Nazionale dell'Albania nel giorno dell'Indipendenza Albanese. I solenni festeggiamenti, tenutisi alla presenza del Segretario di Stato di Sua Santità Cardinale Pietro Parolin, della Ministra per l'Europa e per gli affari esteri albanesi Olta Xhacka e del Capo Missione dell'Ambasciata d'Albania presso la Santa Sede Majlinda Dodaj, si sono inseriti all'interno della cerimonia del 30° Anniversario della ripresa dei rapporti diplomatici dell'Albania con la Santa Sede, rapporti che si erano interrotti durante il periodo del regime albanese dello scorso secolo. L'allora don Ernest Simoni era da poco stato liberato dopo 28 anni di ingiusta prigionia e lavori forzati nei campi di concentramento, nelle miniere e nelle fogne di Scutari quando, il 7 settembre 1991, dopo una fitta corrispondenza tra l'allora Governo albanese e la Santa Sede, fu inviato il primo nunzio monsignor Ivan Dias. La ripresa dei rapporti diplomatici con la Santa Sede, rapporti che sono stati importanti per la libertà di culto e di religione dei cattolici, fortemente perseguitati durante il regime, ha reso poi possibile le storiche visite al popolo schipetaro di San Giovanni Paolo II nel 1993 accolto da Santa Madre Teresa di Calcutta e Papa Francesco nel 2014.

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