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Cronaca

Carceri toscane sovraffollate e in condizioni al limite della precarietà

Appena una settimana fà il sit-in con auto consegna degli agenti del carcere di Prato. Il Segretario generale aggiunto del LiSIAPP Boccino lancia l'allarme

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

La situazione penitenziaria continua ad essere gravissima. In Toscana il sovraffollamento rende insopportabile la vita lavorativa degli agenti di polizia penitenziaria e quella dei reclusi in ordine di sovraffollamento. Sono 3075 i posti disponibili, più di 4000 i detenuti. La situazione più grave si registra a Firenze dove dinnanzi a 438 posti disponibili nel struttura di Sollicciano sono rinchiusi più di 900 persone, mentre a Pisa ai 205 detenuti previsti si contrappongono i 348 reclusi. La situazione è grave un po’ in tutte le carceri toscane. In Italia la situazione però non è delle migliori: fino all’indulto (2006) in carcere c’erano 61.000 persone, che sono poi diventate 39.000. Nel giro di due anni siamo di nuovo sopra i 57.000.

In Toscana, sottolinea con forza Giuseppe Boccino Segretario generale aggiunto del LiSIAPP (Libero Sindacato Appartenenti Polizia penitenziaria) sindacato di categoria,  vi sono 5 carceri che ospitano reclusi condannati in via definitiva (Gorgona, Massa, Porto Azzurro, San Gimignano e Volterra), 12 “normali” (Arezzo, Empoli, Pisa, Pistoia, Prato, Siena e Massa marittima) di cui 3 a custodia attenuata ed a Montelupo fiorentino c’è l’ospedale psichiatrico giudiziario.  Le carceri sovraffollate sono Arezzo (114 su 65 posti), Sollicciano (911 su 483), Livorno (361 su 252), Lucca (143 su 82), Massa (214 su 185), Pisa (348 su 205), Pistoia (132 su 64), Prato (560 su 443), San Gimignano (247 su 237). E nel frattempo la gente si suicida o viene uccisa. A tutto ciò non è da meno continua Boccino, la carenza di personale di polizia penitenziaria nell’intera regione. Siamo ormai allo stremo delle nostre forze affermano alcuni agenti, appena una settimana fa si è registrato una protesta clamorosa da parte degli stessi agenti ormai esasperati,con l’autoconsegna ad oltranza nella struttura penitenziaria di prato. Alla fine dopo numerosi interventi anche dalla politica, le autorità regionali del Dap hanno promesso la risoluzione delle problematiche della struttura pratese. Ma ciò non basta conclude il segretario Boccino, nell’intera regione si soffre ormai di una carenza d’organico cronica, e il Dipartimento Dap compreso il dicastero della Giustizia debbono assolutamente mettere in agenda l’improrogabile urgenza degli organici della polizia penitenziaria e il miglioramento della vita lavorativa onde evitare disagi e malumori che poi sfociano in gesti estremi come i suicidi di colleghi che sono occorsi in queste settimane.  

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