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Cronaca

Sollicciano: "In carcere il doppio delle presenze rispetto alla capienza"

Il garante dei diritti dei detenuti in Toscana, Franco Corleone: "Puntare sul modello Volterra". Intanto Rossi conferma: "L'Opg di Montelupo chiuso entro il 2015. Realizzeremo un modello con al centro il riconoscimento e il rispetto della dignità personale"

Due giorni fa, a Sollicciano, il primo suicidio nel carcere dall’inizio del 2014 (1 come nel 2013, a fronte dei 7 nel 2012; il 19esimo suicidio nelle carceri italiani dei 61 morti negli istituti penitenziari dall'inizio del 2014). Un detenuto magrebino di 40 anni si è tolto la vita inalando il gas di una bombola per l’alimentazione di un fornellino da campo. Ieri l’aggressione con calci e pugni ad un’agente penitenziaria da parte di una detenuta che cercava di chiudersi in bagno. Nel giro di 24 ore, quindi è montata la polemica. Quella di sempre, di una struttura penitenziaria malata di sovraffollamento, carenze strutturali, igienico sanitarie financo alle lacune numeriche del personale.

Nel penitenziario di Sollicciano la situazione è “migliorata, ma- fa notare all’Agenzia Dire il garante dei diritti dei detenuti in Toscana, Franco Corleone- abbiamo ancora il doppio delle presenze rispetto alla capienza”. La sottolineatura arriva a margine del convegno sulla chiusura dell’ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) Montelupo, e Corleone alla vigilia della nuova sentenza della Corte Europea dei Diritti dell''Uomo traccia una fotografia della possibile evoluzione delle carceri in Toscana. “Credo che siamo a 3.600 presenze su una capienza regolamentare di 3.200” a livello regionale, spiega Corleone.

“Se fosse realizzato il progetto firmato dalla Regione e dal ministero per l’uscita di 300 tossicodipendenti dal carcere saremmo già quasi in una situazione non di sovraffollamento. Se poi venisse applicata la decisione della Cassazione sul ricalcolo delle pene per chi ha subito un’ingiusta detenzione in base alla Fini-Giovanardi, dichiarata incostituzionale, noi avremmo un abbattimento significativo, perché questo potrebbe riguardare 500-600 persone. Non avremmo piu’ il problema del sovraffollamento e ci potremmo dedicare interamente al problema ad una riforma del carcere e a dare un senso alla pena".

Da qui la riflessione di Corleone sulle sproporzioni fra le poche realtà positive del sistema carcerario toscano e i molti istituti in cui la pena può assumere caratteri poco rieducativi: "Oltre a Sollicciano e Prato, sono Pistoia e Pisa ad avere una situazione più' grave per numero di detenuti. Poi abbiamo le eccellenze come Volterra e l’esperienza di Gorgona, un carcere che funziona come Massa. Abbiamo una situazione molto diversificata. Il problema non dico sia Tangentopoli, ma la gestione dell’edilizia penitenziaria è un buco nero. Abbiamo almeno 5 istituti che, o sono chiusi come Arezzo, o hanno dei padiglioni bloccati da imprese fallite o finiti e non collaudati tipo Livorno, Lucca, Massa, Pistoia”.

MONTELUPO – I problemi di Sollicciano, il futuro dell’Opg di Montelupo. Stavolta è Rossi, il presidente della Regione Toscana a parlare: “Rispetteremo l’impegno” e chiuderemo “la pagina dolorosa dell’istituzione manicomiale-criminale per realizzare un modello che abbia al centro il riconoscimento e il rispetto della dignità personale e la tutela del diritto della salute delle persone internate. È una sfida che vogliamo al più presto vincere”.

La scadenza? Il 2015: “Confermiamo l’impegno della Regione Toscana – ha proseguito Rossi – nell’attuazione del programma per il superamento dell’Opg da completare nel 2015 con gli interventi necessari per l’attuazione di percorsi terapeutici-riabilitativi di pazienti internati con percorsi assistenziali individuali. Il programma si svolge in continuità con le azioni avviate dal 2012 che ad oggi hanno consentito di dimettere 56 pazienti toscani, mediante percorsi terapeutici assistenziali presentati dalle aziende Usl di riferimento e finanziati con fondi regionali”.

Attualmente dei 100 pazienti internati solo 36 sono residenti in Toscana, 39 provengono dalle altre Regioni di bacino (18 dalla Liguria, 17 dalla Sardegna e 4 dall''Umbria) 13 da altre Regioni italiane, 12 da altri paesi e senza fissa dimora.

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