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Cronaca

Sollicciano, parte il progetto 'I Care': "Per un carcere non più ghetto ma luogo di inclusione"

Nel Giardino degli Inconti giornata di dibattito aperta ai cittadini, la direttrice: "Basta marginalizzare, sovvertire l'approccio culturale al carcere"

Ricostruire le periferie nel segno dell’inclusione, partendo dagli ultimi, dai detenuti, nel segno di una rigenerazione urbana che ridisegni i confini della città. E' l’ambizioso sogno del progetto “I Care, carcere in città”, presentato ieri a Palazzo Vecchio per creare uno spazio di dialogo sulla casa circondariale di Sollicciano, il Quartiere 4 e i suoi abitanti.

Sabato 1° aprile si terrà il primo Open Day nazionale sul tema “carcere e città”, proprio nei pressi di Sollicciano, all’interno del Giardino degli Incontri, uno spazio disegnato dall’architetto Giovanni Michelucci per far incontrare i detenuti con i loro familiari.

“Il progetto mette al centro dell’attenzione urbana un nuovo rapporto tra carcere e città – spiega Camilla Perrone, coordinatrice scientifica di “I CARE” –. Ci confronteremo con i detenuti provando a costruire con loro una visione dello spazio in cui abitano. Lavoreremo anche con i residenti del quartiere per rompere lo stigma del carcere e ripensare insieme a una periferia diversa, che diventi opportunità e nuovo centro per l’area metropolitana di Firenze. Il Giardino degli Incontri, realizzato da Michelucci, oggi rappresenta uno dei lavori più belli dell’architettura carceraria e simbolicamente riconnette ciò che sta dentro con il mondo fuori. E' un modo che abbiamo per rompere il muro".

I CARE rappresenta l’acronimo che tiene insieme Inclusione, un’idea di Carcere, Architettura, Rigenerazione ed Ecologia. “Sarà il primo open day nazionale sul tema carcere e città. Ci permetterà di raccontare le esperienze che stiamo portando avanti – prosegue la dottoressa Perrone del dipartimento di Architettura all’Università di Firenze –. Sarà portato al centro dell’attenzione il carcere come oggetto di questione urbana. Ci confronteremo su esperienze analoghe fatte in altre città italiane. Vogliamo trasformare quest’area periferica di Firenze con valori come l’inclusione, il benessere territoriale, l’idea di una città aperta e accessibile".

La giornata del primo aprile sarà interamente dedicata al carcere di Sollicciano, alle esperienze vissute dentro l’istituto penitenziario, al racconto dei progetti nati negli ultimi anni per ridare vita alle periferie.

“Ho parlato del sovvertimento dell’approccio culturale al carcere e rivendico questa necessità – chiarisce la direttrice della casa circondariale di Sollicciano, Antonella Tuoni –. E' stato ghettizzato, marginalizzato e troppo spesso viene relegato ai margini del tessuto urbano. Si pensi a Sollicciano, come sia nell’estrema periferia di Firenze, al confine col Comune di Scandicci. Invece il progetto I CARE ha consentito finalmente di inserire il carcere nello strumento urbanistico. Si riconosce una sua dignità nella prospettiva dell’inclusione, di una rigenerazione urbanistica e anche in una prospettiva ecologica, che tenga conto anche degli spazi. Nel nostro carcere abbiamo persone svantaggiate sotto tutti i punti di vista: la maggior parte ha forti handicap sociali, culturali e anche sanitari. Dobbiamo quindi pensare al concetto di rieducazione. Provare a immaginare un carcere che si apre alla città e viceversa”.

Il progetto vuole far conoscere la realtà di Sollicciano, mettere a nudo le sue problematiche, ma ricordare anche che c’è un’intera area della città che spesso viene dimenticata.

“E' partito un nuovo percorso di partecipazione – sottolinea il presidente del Quartiere 4, Mirko Dormentoni –, per costruire tutti insieme una nuova parte della città, non una marginalità periferica e separata. A livello urbanistico, abbiamo ottenuto nel nuovo piano operativo una scheda di trasformazione che permetterà la riqualificazione di tutta l’area circostante al carcere, per creare nuovi polmoni verdi, servizi pubblici e magari anche sportivi, sociali, opportunità di lavoro e formazione per i detenuti e per le famiglie del quartiere”.

Ennesimo suicidio nel carcere di Sollicciano

Come partecipare

E' possibile partecipare in presenza all’incontro, fino ad esaurimento posti, accreditandosi mediante l’invio dei propri dati con carta di identità e consenso al trattamento dati (scaricabile al seguente link: scandicciopencity.ticka.it/personalizzazione/consenso_informato.pdf) all’indirizzo di posta elettronica: francesca.cavicchi@giustizia.it (Direzione della Casa Circondariale di Sollicciano), entro e non oltre le ore 12.00 del 31 marzo 2023. Per chi non potrà partecipare, sarà possibile vedere l’incontro successivamente sui canali web di Radio Radicale, che si occuperà della registrazione audio-visiva dell’iniziativa. Qua sotto il programma della giornata:

OPEN DAY – PROGRAMMA I CARE sabato 1° aprile

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