Uno dei due carabinieri accusati di aver violentato due studentesse americane avrebbe riferito alla pm Ornella Galeotti di aver avuto uno scambio di sms il giorno successivo alla denuncia. E' quanto riporta il quotidiano La Nazione. L'appuntato Costa, il più giovane, avrebbe detto alla giudice di aver sentito una delle due studentesse il giorno dopo per chiederle come stava e solo successivamente di aver appreso delle accuse.

Mercoledì si sono chiuse le indagini riguardo i carabinieri Costa e Camuffo. I militari sarebbero intervenuti, insieme ad altre pattuglie, per dei disordini in una discoteca di Firenze che si trova vicino al piazzale Michelangelo la notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 settembre. Qui, fuori dal locale, secondo quanto fin qui ricostruito, hanno incontrato le ragazze, per poi riaccompagnarle a casa, non lontano da via Tornabuoni, nel centro di Firenze, con la gazzella di servizio.

Nell'ingresso e nell'ascensore del condominio del loro appartamento, stando al racconto delle due studentesse, sarebbero avvenute le violenze. Alcune immagini di videosorveglianza di quella notte riprendono Camuffo e Costa, che erano in servizio, assieme alle ragazze sull'auto dell'Arma. 

Le giovani sono state sentite nel corso dell'incidente probatorio. Alcuni quotidiani hanno ripoltato stralci delle domande poste dai difensori di Costa e Camuffo, anche domande tipo "trova sexy la divisa" o "indossava le mutandine". Domande che sono costate anche un procedimento disciplinare (archiviato) nei confronti dell'avvocato di Camuffo, Cristina Menichetti, e tantissime polemiche. 

I due indagati (attualmente sospesi dal servizio) hanno facoltà di rendere un nuovo interrogatorio al pubblico ministero. Oppure, all'udienza preliminare, aderire a riti alternativi. Galeotti chiederà probabilmente il rinvio a giudizio.