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Caporalato in Valdisieve: 4 euro l'ora per lavorare nei campi

Scoperta organizzazione. Indagine partita dopo la morte di un lavoratore a Rufina

Operazione dei carabinieri di Firenze contro il caporalato. L'operazione, denominata “Agri Jobs”, è stata chiusa dopo gli arresti dei giorni scorsi nella provincia di Foggia. Stavolta, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Firenze, sono finite in manette tre persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, aggravato dalla violenza, dalla minaccia e dai maltrattamenti, nonché approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.

Inoltre i militari dell'Arma hanno eseguito varie perquisizioni domiciliari e in studi di consulenza, dei quali si avvalevano le persone arrestate, in varie località del territorio nazionale. Sequestrate due società cooperative riconducibili agli indagati e congelati dei conti correnti bancari.

Le indagini della procura fiorentina hanno avuto origine dalla morte per cause naturali di un cittadino romeno, verificatasi il novembre scorso nelle campagne del comune di Rufina. In quell'occasione i militari scoprirono che il caposquadra, considerato dagli investigatori il caporale, disponeva di appunti con programmi e luoghi di lavoro, nominativi del personale impiegato, la paga (che variava dai 4 ai 5 euro all’ora) e perfino i mezzi di trasporto da essi utilizzati.

Dall'attività investigativa è emerso che il caposquadra a sua volta faceva capo ad un altro soggetto, considerato il vertice dell’organizzazione. Questo avrebbe costituito una struttura stabile per la commissione dei reati contestati, utilizzando, per la gestione dei lavoratori, due società cooperative, nonché due immobili adibiti a dimora dei lavoratori stranieri e veicoli per il trasporto degli stessi verso e dai luoghi di lavoro. Il soggetto coordinava l’attività dei sodali per il reclutamento dei lavoratori, facendoli giungere in Italia dalla Romania e dall’Albania.

I lavoratori reclutati erano poi destinati ad essere impiegati in agricoltura ed edilizia presso imprese del territorio nazionale (prevalentemente in Toscana e in Veneto) ma anche all’estero (Svizzera). Dagli accertamenti si è scoperto che i lavoratori doveva prestare la loro manodopera per turni fino a undici ore per paghe tra i 4 e cinque euro l'ora. Dormendo in un’abitazione messa a disposizione dalla cooperativa e per la cui sistemazione pagavano anche l’affitto.  E' stato stimato un mancato versamento dei contributi previdenziali INPS per un ammontare di quasi 500mila euro.

Nel pomeriggio il prefetto Laura Lega ha espresso soddisfazione per l'operazione condotta dal Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Firenze.  “Oggi è stato assegnato un duro colpo al caporalato, ha dichiarato Lega, grazie a questa vasta operazione dell’Arma dei Carabinieri, con la quale mi congratulo. Azioni come questa contrastano efficacemente certe forme di potere che la criminalità organizzata esercita in alcuni settori economici, sfruttando le persone in relazione al loro stato di bisogno e di fragilità. Ma non è il solo obiettivo che cogliamo,  perché oggi possiamo dire  di aver rafforzato, al tempo stesso,  la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine”.

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