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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Caporalato: la Toscana taglia i fondi a chi lo sfrutta

Firmato protocollo con sindacati e associazioni delle categorie agricole: stop ai finanziamenti europei

Le aziende agricole in Toscana che non rispettano i diritti fondamentali dei lavoratori non potranno accedere o mantenere i finanziamenti europei. Questo uno dei punti chiave del protocollo d'intesa promosso dalla Regione per contrastare sfruttamento e illegalità in agricoltura che è stato firmato oggi, martedì 25 ottobre, con Inps, Ministero del Lavoro, Inail, Cgil, Cisl, Uil, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Toscane. Oltre a questo, sono previsti raccolta di dati, potenziamento e integrazione negli interventi di ispezione, prevenzione e controllo, elenchi ufficiali di fornitori e prestatori di opera, promozione e valorizzazione delle aziende virtuose. Il protocollo è il primo strumento di questo tipo a coinvolgere tutti gli attori, dalle istituzioni ai rappresentanti di imprese e sindacati e fa seguito ai numerosi interventi del presidente Enrico Rossi per coinvolgere il governo nazionale e la Ue, con una proposta di modifica dei meccanismi di erogazione dei contributi agricoli.

"Il Caporalato e lo sfruttamento devono essere combattuti con forza e rigore - spiega il presidente della Regione Enrico Rossi - ed è per questo che ci siamo attivati, già da prima dell'entrata in vigore delle norme nazionali. In Toscana con queste cose non si scherza: siamo la prima regione a realizzare un'intesa che coinvolge tutti i soggetti. E ora siamo in grado di estendere questo risultato anche ad altri settori. Abbiamo deciso oggi in giunta di subordinare le liquidazioni dei fondi richiesti a una verifica delle pendenze giudiziarie da parte delle Procure. Sospenderemo i contributi non solo ai beneficiari del Feasr e del Psr, i fondi agricoli, in caso di reati in materia di sfruttamento del lavoro minorile, nero e sommerso. Ho anche presentato la richiesta a Bruxelles di inserire questa condizionalità nei regolamenti europei". La prevenzione ed il contrasto alle forme di irregolarità nei rapporto di lavoro sono una forma di tutela anche nei confronti delle imprese sane che, soprattutto nelle attività caratterizzate da stagionalità, devono ricorrere a società esterne con le quali stipulare contratti di appalto e che possono diventare a loro volta vittime di eventuali pratiche irregolari nella gestione dei rapporti di lavoro effettuati dall'appaltatore.

“La firma di oggi segna un passo avanti nella lotta al caporalato in Toscana - commentano Maurizio Brotini (Cgil Toscana) e Damiano Marrano (Flai Cgil Toscana) - abbiamo visto che anche nelle nostre terre esistono lavoratori italiani e stranieri sfruttati da imprenditori senza scrupoli e da caporali, che lucrano sulla loro povertà e sul bisogno assoluto di lavoro. Una situazione inaccettabile: grazie all’impegno dei lavoratori, del sindacato, delle istituzioni e degli altri soggetti oggi stabiliamo l’arrivo di uno strumento in più per combattere una delle vergogne del nostro Paese e della nostra regione. Tutto ciò arriva dopo che a livello nazionale è giunta sulla questione una legge importante, alla quale abbiamo collaborato attivamente e che abbiamo salutato con soddisfazione. Ora arriva la parte fondamentale: usare questi nuovi strumenti, monitorare, controllare e tenere gli occhi aperti per contrastare prima possibile fenomeni vecchi e nuovi di caporalato”.

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