Cantuccini toscani: arriva il riconoscimento IGP
I cantucci hanno ottenuto l'Indicazione Geografica Tipica e la certificazione della ricetta. La Toscana ha 91 denominazioni, l'Italia 842 su un totale di 1.316 assegnate in tutta Europa
Dall'Unione Europea è arrivato il riconoscimento dell'IGP per i "Cantuccini Toscani" o "Cantucci Toscani". Per la nostra Regione si tratta della 29esima registrazione come Indicazione Geografica Protetta.
"E' il giusto riconoscimento per la qualità e la tipicità - commenta l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi -, andrà a vantaggio della qualità del prodotto toscano e delle aziende che lo producono".
Grazie al marchio IGP ai Cantucci Toscani è riconosciuta la tipicità nella ricetta che vede come ingrediente caratterizzante le mandorle dolci intere in misura non inferiore al 20%. Nella ricetta anche il burro, il miele e le uova, secondo un preciso disciplinare di produzione.
La richiesta di IGP era stata avanzata nel 2011 da Assocantuccini, l'associazione presieduta da Ubaldo Corsini, costituita tra imprese ed associazioni di categoria, che ha inteso salvaguardare il prodotto toscano, il terzo biscotto più conosciuto al mondo, con un fatturato complessivo stimato in 35 milioni di euro ed un export del 37%.
L’Italia, tra cibo e vino, vanta 569 DOP, 232 IGP, 2 STG e 39 IG Spirits per un totale di 842 denominazioni. La Toscana ha invece ha 67 DOP, 20 IGP, 2 STG e 2 IG Spirits, per un totale di 91 denominazioni: per il cibo è la quarta regione insieme alla Sicilia per numero di denominazioni (dopo Emilia Romagna, Veneto e Lombardia), con 31 prodotti registrati di cui 15 DOP, 14 IGP e 2 STG.
I Cantuccini Toscani o Cantucci Toscani IGP devono avere un peso non superiore a 15 grammi al pezzo e dimensioni non superiori a 10 cm di lunghezza, 3 cm di altezza e 2,8 cm di larghezza, derivante dal taglio dei filoni dopo la cottura.
Assieme ai cantuccini ha ricevuto l'IGP anche l'Asparago di Cantello. "Il nostro Paese continua così a dimostrare di meritarsi la leadership europea nell’agroalimentare con 842 denominazioni sulle 1.316 totali nel vecchio continente, dove il comparto food rappresenta il 40,3% delle indicazioni geografiche complessive", sottolinea l'onorevole Luca Sani, presidente della Commissione agricoltura della Camera.
