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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cannabis terapeutica, potrà essere prescritta dal medico di famiglia

Sgherri: "Soddisfazione, legge che rafforza la normativa toscana. La legge approvata contiene i punti cardine presenti nella proposta da me presentata"

La cannabis terapeutica potrà essere prescritta anche dal medico di base e non solo a livello ospedaliero.  Queste una delle modifiche approvate oggi in Consiglio regionale, sebbene vada precisato che la prescrizione dovrà comunque far riferimento a un piano terapeutico stabilito da uno specialista, dopo esser state presentate da Monica Sgherri (Rifondazione Comunista) e poi rielaborate in commissione. 
 
Un altro punto su cui si era focalizzata l’attenzione del capogruppo in Consiglio regionale è quello che “sostanzialmente permette alla Regione di stipulare convenzioni con centri e ed istituti autorizzati – come l’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze – per la produzione e o preparazione di farmaci di questo tipo, in attesa che parta la produzione a livello nazionale”.

“Tutto ciò – fa sapere Sgherri - ridurrà estremamente i costi, oggi altissimi causa la necessità di importazione da fuori Italia, oltre certo a esaltare i saperi dell’Istituto sopra ricordato. Nulla a che vedere, quindi, con il tema della legalizzazione delle sostanze stupefacenti (come si è di fatto affermato in alcuni interventi in aula, che dimostrano strumentalizzazione a fini elettorali e una certa arretratezza culturale) bensì si tratta di fare un salto di qualità per migliorare la quotidianità di vita di tante persone sofferenti”. 

 La produzione nello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze dovrebbe partire a fine mese, tagliando così le costose importazioni dall'estero, ma ci metterà tempo per arrivare a regime. Come spiegato da Farmacia.it  

“Dobbiamo partire con una produzione di tipo sperimentale - chiarisce il colonnello Medica  - È il primo passo per completare l'iter autorizzativo e amministrativo previsto”. Una volta ottenuto il nulla osta di Aifa e ministero della Salute, entro l'estate dovrebbe entrare a regime una serra di 50 metri quadrati, per poi mettere a frutto man mano un'area di 600metri quadrati nello stesso capannone dove fino agli anni 80 si fabbricava sapone. Ma per raggiungere l’obiettivo dei cento chili l’anno, la strada è ancora lunga.

Una data indicativa affiora dalle parole del generale Giocondo Santoni,direttore dello stabilimento chimico farmaceutico militare:

 “Secondo me, - calcola il generale Santoni - se parliamo di capacità produttiva complessiva dovremo aspettare almeno la fine del 2016”
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