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Cronaca Sesto Fiorentino

Medu e la "Soluzione alternativa", dove finiranno i rom di Quaracchi?

Ieri pomeriggio la Regione Toscana ha convocato un tavolo di discussione sulle condizioni dei rom di Quaracchi. Una prima risposta all'appello lanciato da Medu con una lettera inviata alle istituzioni

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Continua la mobilitazione intorno alle condizioni del campo rom di Quaracchi, a Sesto Fiorentino. Dopo l’allarme sgombero dei giorni scorsi, smentito dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine, e l’incendio di un capannone avvenuto lo scorso 31 dicembre sul quale la procura ha aperto un’inchiesta, la situazione della comunità rom resta precaria e richiama l’ attenzione delle associazioni umanitarie di volontari che si occupano della tutela dei diritti e dello stato di salute degli abitanti del campo.  “MEDU (Medici per i diritti Umani) si appella per chiedere una proroga delle procedure di sgombero utile alla ricerca di soluzioni alternative immediate, un intervento urgente per soccorrere le famiglie scampate all’incendio del 31 dicembre 2010, un’accurata indagine al fine di stabilirne le reali cause e una Vostra rinnovata attenzione all’emergenza abitativa della comunità Rom di Quaracchi”.

Si conclude così la lettera scritta il 29 dicembre da Medici per i Diritti Umani, l’organizzazione no-profit che da quattro anni svolge attività di prevenzione e educazione alla salute all’interno dei campi rom dell’area fiorentina. L’appello è rivolto alla Regione Toscana, al Comune di Sesto Fiorentino, al Comune di Firenze e al Prefetto per scongiurare l’allarme-sgombero scattato nei giorni scorsi e per sensibilizzare le istituzioni a ricercare al più presto soluzioni abitative accettabili dove eventualmente trasferire la comunità di Quaracchi. Nel campo abitano circa 80 persone, 7 minori, 2 neonati e 10 anziani con patologie croniche che necessitano di cure ospedaliere. “Vivono in condizioni igienico-sanitarie drammatiche da 4 anni ormai, in baracche fatiscenti” ha raccontato Guido Benedetti rappresentante di Medu “mancano i servizi di base, l’acqua, la luce, il riscadamento”. Al contesto abitativo “inaccettabile” si aggiunge la presenza dell’amianto, sostanza notoriamente tossica, che riveste i capannoni dove sono costruite le baracche, “problema che sembra venire fuori adesso ma che è vecchio di decenni e che riguarda in generale la salute pubblica e non soltanto quella degli abitanti del campo”. Certo, ha sottolineato Benedetti, “per quanto precarie, le dimore attuali rappresentano quantomeno un riparo dal freddo dell’inverno e la permanenza della comunità nel campo di Quaracchi è auspicabile proprio a tutela della salute dei membri, fino a quando non venga individuata una sistemazione alternativa”.

Sembra che dal mondo politico inizi ad arrivare qualche timida risposta. Di ieri pomeriggio la visita al campo rom dell’assessore al welfare della Regione Toscana, Salvatore Allocca, che si è fatto promotore di un tavolo di discussione per il prossimo 11 gennaio, al quale siederanno tutti i rappresentanti dei comuni della Piana fiorentina. ''Le condizioni in cui vivono circa 80 persone sono al limite della sopravvivenza - ha detto Allocca -. Occorre trovare una soluzione condivisa al piu' presto. Soluzione che non pesi soltanto su un territorio ma che sia personalizzata in funzione delle condizione di ciascun nucleo familiare. Il primo passo da compiere e' fare un censimento delle persone che vivono nel campo”. “La situazione delle famiglie e' abbastanza complicata - ha aggiunto Allocca - e la Regione, sebbene non abbia competenze dirette, ha convocato la riunione proprio per sollecitare i territori interessati a dare una risposte in tempi rapidi. Soluzioni personalizzate significa trovare una sistemazione nei vari comuni, proporre incentivi al rientro nel proprio paese, dare un aiuto per un alloggio in affitto. Alcuni sindaci dei comuni interessati hanno gia' dato la loro disponibilita' ad avviare una discussione''.

 


   

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