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Cronaca

Estorsioni e usura: operazione contro la camorra |VIDEO

Stamani la Guardia di Finanza ha arrestato 12 persone per associazione a delinquere. Coinvolti anche due professionisti fiorentini

Stamani la GdF  ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Firenze, su richiesta del dott. Pietro Suchan della DDA e del gip  Angelo Antonio Pezzuti, nei confronti di dodici persone. I reati ipotizzati sono associazione a delinquere finalizzata all’estorsioni e l’usura aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso. Il blitz delle fiamme gialle, con la collaborazione dei colleghi partenopei, ha portato all’arresto di otto residenti in Toscana tra le province di Firenze, Prato e Pistoia e di quattro residenti a Napoli.
L’organizzazione criminale, radicatasi da tempo sul territorio, era costituita da pregiudicati di origine napoletana, già appartenenti a famiglie satelliti dei clan Misso e Lo Russo di Napoli, affiancati da sodali residenti a Vinci, Scandicci, Prato e a Buggiano nel pistoiese.  

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GRUPPO - I capi dell’organizzazione, C.D. e B.P entrambi di 46 anni e condannati in passato per associazione di tipo mafioso, nei primi anni del 2000 si erano stabiliti a Firenze per poi costituire un gruppo criminale costituito da gregari legati da vincoli di parentela o amicizia. I membri era tutti pregiudicati: S.D. (anni 43) originario di Napoli, sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno a Firenze, M.D. di Napoli (anni 44) con precedenti per rapina, armi e stupefacenti, R.D. di Napoli (anni 35), A.S. di Napoli (anni 23) sottoposto a divieto di soggiorno nella città di Firenze, A.H. albanese (anni 32) con precedenti per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, C.L. di Vinci (anni 58) con precedenti per estorsione ed armi, M.R. di Prato (anni 54) con precedenti per armi, furto e stupefacenti, M.S. di Scandicci (anni 60), con precedenti per traffico di sostanze stupefacenti.
 
ESTORSIONI –  Nell’inchiesta, diretta dalla DDA sono stati coinvolti, ora ai domiciliari, due professionisti fiorentini operanti nel settore dell’infortunistica stradale. Hanno partecipato ad un’estorsione commissionando al sodalizio criminale il recupero di un presunto credito vantato verso un intermediario finanziario fiorentino.
Il settore su cui si basava la dozzina criminale erano le estorsioni. Sessantamila euro sono stati ottenuti ad un carrozziere pratese con un escamotage. Hanno simulato l’omicidio di un albanese, colpevole di aver tentato di estorcere del denaro all’uomo per conto di un clan siciliano. In un secondo caso il gruppo si è spostato nel Nord Italia, provincia di Trento, per proteggere gli interessi di un fratello del capo organizzazione, in contrasto con un concorrente sulla gestione del mercato dei fiori. 
Inoltre dalle indagini è emerso che il gruppo criminale prestava denaro con tassi d’interesse del 10%mensile oltre a furti in appartamento con tanto di minacce di morte subite dalle vittime. Nel  corso dell’operazione sono state sequestrate anche sei tra conti correnti e libretti di risparmio, intestati talvolta a prestanomi.

METODI - La complessa attività di indagine, svolta dai finanzieri del G.I.C.O., Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata, ha consentito di accertare come i componenti del gruppo grazie ad atteggiamenti violenti, minacce ed intimidazioni, hanno riprodotto sul territorio toscano uno stile tipico di clan camorristici. I metodi erano da criminali di vecchia data come ha testimoniato una delle vittime. Intimidazioni del tipo “per il bene dei tuoi figli e della tua famiglia qua comandiamo noi, sono dieci anni che stiamo qua a Firenze, quando ti serve qualcosa dillo a noi… non sai chi siamo noi…”.

 
 

 

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