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Cronaca

Sodalizio vicino ai Casalesi presta soldi a imprenditori in difficoltà

La GdF ha scoperto che un gruppo vicino al clan dei Casalesi reimpiegava i soldi delle sale giochi esercitando prestiti con tassi d'usura agli imprenditori

Stamani la guardia di finanza ha arrestato cinque persone dando il via ad un un’operazione, denominate “Diamante”, partita un anno fa. Le accuse sono: usura, estorsione ed esercizio abusivo di attività finanziaria con intimidazioni di tipo mafioso. In manette sono finiti R.A. e T.P. di 38 e 40 anni, residenti a Villa Literno (CE); C.P.   e F.G. entrambi di 66 anni,  residenti a Firenze e S.F. 48enne residente a Montecatini Terme. Le fiamme gialle hanno sequestrato beni per un valore di 200mila euro. Alla coppia di campani la misura restrittiva è stata notificata in carcere in quanto nel settembre scorso erano già finiti in manette a seguito dell’operazione “Apogeo”, coordinata dalla DDA di Perugia.  

BANDA - L’organizzazione criminale, ben inserita all’interno del noto “Clan dei Casalesi”, ha avuto un ruolo di primo piano nelle zone della provincia di Caserta, soprattutto nella gestione di sale da gioco e scommesse. Le somme di denaro accumulate sono state così reimpiegate anche in Toscana sottoforma di prestiti usurai.

USURA – Nel cappio dell’usura finivano, perlopiù, persone e imprenditori in difficoltà. Almeno nove le vittime accertate. Tra le vittime anche imprenditori del settore della ristorazione di Firenze. Il silenzio venivano indotto con minacce, tanto che solo una persona ha trovato il coraggio di denunciare. Quando le vittime non riuscivano a far fronte alle pressanti richieste, “spuntavano” anche le armi per convincerle a “onorare” gli impegni.
GANCIO - Il tramite tra i campani e i fiorentini era C.P., legato ai casertani da un rapporto di conoscenza trentennale. L’uomo assicurava i contatti tra le vittime e i finanziatori campani.

Il sodalizio quando prestava il denaro si faceva consegnare assegni post datati che venivano coperti con difficoltà dalle vittime viste le complicazioni a monte e gli interessi applicati, fino al 400%. Si è scoperto che in  alcune occasioni i sodali tenevano summit presso gli alberghi e ristoranti gestite dalle loro vittime per meglio organizzare e gestire le loro azioni criminali.

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