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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Cadaveri nelle valigie: il 'tesoretto' di Taulant e un'inquietante coincidenza

Carabinieri e Interpol hanno rintracciato in un carcere svizzero il figlio dei coniugi massacrati. Condannato per droga, era latitante dal giorno in cui sparirono i genitori

Verrà ascoltato presto dagli investigatori Taulant Pasho, 33 anni, l’unico figlio maschio della coppia di albanesi massacrati, fatti a pezzi e chiusi in quattro valigie ritrovate nei giorni scorsi in un terreno sotto la Fipili, a ridosso del muro esterno del carcere di Sollicciano.

Attualmente l'uomo è agli arresti in Svizzera, per furto. Ieri i magistrati fiorentini hanno chiesto alle autorità elvetiche di continuare a tenerlo in carcere, per applicargli la condanna a 3 anni e 11 mesi inflittagli in Italia per droga. Probabile lo raggiungano Oltralpe, per ascoltarlo. Ma non è da escludersi il percorso inverso. 

Tradimenti, pestaggi, coltellate e "besa": l'ombra della faida familiare sul duplice delitto

Secondo gli investigatori infatti, Taulant potrebbe essere la chiave di volta per svelare il mistero della morte dei genitori, arrivati dall’Albania per incontrarlo e spariti lo stesso giorno in cui il figlio tornava in libertà.

Il figlio esce, i genitori scompaiono

Il 2 novembre del 2015, giorno della scomparsa dei genitori, Taulant era uscito dal carcere di Sollicciano - hanno ricostruito i militari coordinati dal sostituto Ornella Galeotti - dove aveva appena scontato una pena di 4 anni.

Probabilmente - ricostruisce il Corriere - potrebbe essere una delle ultime persone ad aver incontrato da vivi i suoi genitori Shpetim e Teuta Pasho e dunque potrebbe conoscere elementi interessanti per scoprirne gli assassini.

Il presunto 'tesoretto'

Ma c’è anche un altro particolare, ancora tutto da verificare però, riportato dai quotidiani cartacei, che potrebbe dare un movente all’orribile delitto.

Taulant avrebbe infatti posseduto un “tesoretto” tra i 40 e 50mila euro, riscosso come risarcimento per un incidente stradale. Soldi che conservavano i genitori. E che sarebbero spariti.

L'avvocato di Taulant

"Due o tre anni fa - dichiara intanto a La Nazione l'avvocato Sabrina Del Fio, già legale del figlio delle vittime - Taulant mi contattò su cellulare da un numero anonimo, fu una telefonata breve. Si informò dei carichi pendenti e delle sue vicende giudiziarie".

"Mi disse che non aveva soldi - aggiunge Del Fio - e che era disperato per la sorte dei suoi genitori di cui continuava a non sapere niente. Fu una telefonata che durò pochissimo".

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