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Cronaca

Cadaveri di marito e moglie fatti a pezzi nelle valigie: spunta l'ipotesi sul movente

I resti di Shpetim e Teuta Pasho furono trovati dieci mesi fa in un campo a ridosso della recinzione perimetrale del carcere fiorentino di Sollicciano 

Tenne banco a lungo lo scorso anno il giallo di Firenze, che in ogni caso è ancora lontano dall'essere compreso nei dettagli. I cadaveri fatti a pezzi di Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, marito e moglie che anni prima erano venuti in Italia per trovare i figli, furono trovati dieci mesi fa in un campo a ridosso della recinzione perimetrale posteriore del carcere di Sollicciano, lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (Fi-Pi-Li). Quelle valigie erano probabilmente lì da anni.

L'omicidio di Shpetim e Teuta Pasho

Con l'accusa di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri è stata arrestata mesi fa Elona Kalesha, l'ex fidanzata di Taulant Pasho, 33 anni, il figlio della coppia che al momento della sparizione dei genitori, il 2 novembre 2015, uscì dal carcere fiorentino di Sollicciano. I due erano scomparsi nel nulla cinque anni fa. Il 2 novembre 2015, la figlia di Shpetim e Teuta Pasho aveva ricevuto una telefonata da un numero anonimo in cui la madre le diceva di non voler rispondere a nessuno. Da allora, nessuna notizia della coppia, buio totale. Fino al ritrovamento delle valigie. 

Elona Kalesha, 36enne di origine albanese, era stata arrestata a Firenze a dicembre 2020 per il duplice omicidio dei genitori del suo ex fidanzato. Il movente è sempre stato un rebus, un giallo apparentemente incomprensibile. Ora c'è però una nuova ipotesi. La donna, secondo l'accusa, avrebbe ucciso per impedire che la coppia rivelasse al figlio che lei aspettava un bambino da un altro uomo. Secondo quanto riportato dai giornali locali, potrebbe essere questo il presunto movente, tutto da provare, in base alle indagini effettuate dai carabinieri e dirette dalla pm Galeotti.

Nel fascicolo dell'inchiesta ci sono anche le dichiarazioni di alcuni familiari di Teuta Pasho che avrebbero riferito agli investigatori che pochi giorni prima di scomparire la donna aveva manifestato la volontà di parlare col figlio di una cosa che riguardava Elona, e che lui avrebbe dovuto scegliere tra la sua famiglia e la fidanzata.

La donna avrebbe abortito in ospedale a Firenze nell'ottobre del 2015, pochi giorni prima della scomparsa dei Pasho, avvenuta il 1 novembre, e della scarcerazione dell'ex fidanzato Taulant Pasho, che era detenuto nel carcere di Sollicciano fino al 2 novembre. Nel 2015 l’uomo era dietro le sbarre per reati di droga, quindi il bimbo non sarebbe potuto essere suo. Sarebbe emerso, inoltre, che la donna conosceva anche il luogo dove sono state recuperate le valigie con i resti umani: in quel tratto della superstrada in passato avrebbe esposto uno striscione con un messaggio d’amore.

Elona Kalesha è stata arrestata a dicembre

Taulant Pasho in ogni caso alla pm avrebbe detto di non avere mai saputo della gravidanza della donna. La prossima udienza al tribunale del riesame è in programma tra una ventina di giornii. I legali della donna chiedono la scarcerazione perché sulle maniglie delle valigie (che con ogni probababilità erano nella vegetazione da anni) non è stato rilevato il Dna della loro assistita.

Le indagini dei carabinieri erano iniziate lo scorso 10 dicembre quando per caso un pensionato aveva trovato la prima delle quattro valigie dell'orrore nel campo che stava ripulendo dalle erbacce. In poco tempo i militari dell'Arma sono riusciti a risolvere molti misteri, a partire da quello delle identità dei due cadaveri fatti a pezzi. I carabinieri hanno, inoltre, individuato anche il latitante Taulant Pasho, che era irreperibile da quattro anni: si trova detenuto in una prigione del cantone tedesco di Aargau (Argovia) dal 16 ottobre 2020 per il reato di furto con scasso e violazione di domicilio. L'uomo era evaso dagli arresti domiciliari nel novembre 2016 da un'appartamento di Firenze e da allora aveva fatto perdere le sue tracce in Italia, tornando in seguito in Albania.

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