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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Bullismo e cyberbullismo, l'esperto: "Fenomeni in crescita, molti casi anche a Firenze"

Come ci si difende? Quali metodi di denuncia hanno le vittime? l'avvocato Paolo Russo ha risposto alle domande di FirenzeToday

Gli atti di bullismo e di cyberbullismo sono in continua crescita. Fino a un bambino su tre (dato Polizia dello Stato) è vittima di questo tipo di disagi, la statistica potrebbe essere anche più alta visto che non tutti denunciano. Nonostante l'aumento dei casi questi due fenomeni sono ancora o sconosciuti o sottovalutati da molte famiglie e scuole. Per rispondere alla mancanza d'informazione a Scandicci, nel 2017, è stata fondata l'Associazione volontaria "Zona Debullizata".

"Ci poniamo come punto di riferimento e informazione per genitori, insegnanti e ragazzi - spiega Tania Costantini, vicepresidente dell'associazione - di tutta la Toscana perchè abbiamo capito che ce n'è bisogno. E' molto difficile capire come agire, e noi, grazie ai nostri esperti (l'associazione è affiancata da psicologi, psicoterapeuti, educatori e dall'associazione Contrajus di cui è presidente l'avvocato Paolo Russo ndr) speriamo di aiutare più persone possibili".

L'Associazione sta cercando di entrare in collaborazione con la dirigenza dei servizi educativi di Scandicci per iniziare un percorso di formazione all'interno delle scuole perchè, come sottolinea la vicepresidente, le prime armi per combattere il bullo e il cyberbullo sono la "prevenzione e l'informazione".

"Da mamma i consigli che mi sento di dare ai genitori - aggiunge - sono quello di monitorare i primi approcci al web e quello di fare domande specifiche, invece del com'è andata a scuola? chiedere cos'è successo di bello oggi?è successo qualcosa di brutto?, cosa avete fatto?, in piscina ti sei diverita? in questo modo i ragazzi, sia i più piccoli sia i più grandi, sono spinti a formulare frasi più complesse".

Il cyberbullismo

Particolare attenzione è stata posta nei riguardi del cyberbullismo, fenomeno che negli ultimi anni sta continuando ad espandersi, uno degli utlimi casi ha interessato Firenze pochi giorni fa. Attenzione il bullismo non è meno grave, ma se il potere del bullo è confinato alle pareti della scuola o degli spogiatoi del nuoto, il potere del bullo via web non ha confini proprio perchè Internet non li ha: il cyberbullo fa più paura se considerata la potenzialità di diffusione della "presa in giro".

A giugno 2017 è entrata in vigore la "Legge 71" (legge su cyberbullismo a tutela dei minori), ma è ancora poco conosciuta per questo abbiamo parlato con l'avvocato Paolo Russo, presidente dell'Associazione Contrajus, consulente legale dell'Associazione Zona Debullizata (nata del 2017 a Scandicci) e impegnato in numerose conferenze, incontri e eventi legati al cyberbullismo e bullismo in tutta Italia.

La parola all'avvocato

Come si combatte il cyberbullismo?

Prima di tutto con la prevenzione, creando nei giovani maggiore consapevolezza della rete e poi con i mezzi che ci offre la legge. Ripeto, è fondamentale che genitori e scuole informino i ragazzi su che cos'è il web e su come funziona. Il probelma è che spesso nè genitori nè insegnati conoscono i rischi e le opportunità che offre internet.

Ha riscontrato un aumento dei casi di bullismo e cyberbullismo a Firenze?

Assolumente sì, dal 2014 anno in cui si ha la prima morte certa per cyberbullismo (Carolina Picchio si è suicidata a gennaio 2013 per colpa di un video pubblicato su internet), i casi si sono moltiplicati a livello regionale. Ma non sono solo io a dirlo lo dicono gli articoli dei quotidiani, i dati Istat, Eurispes e della Polizia Statale. Anche adesso sto seguendo due casi molto importanti su Firenze.

La legge 71 perchè è importante?

E' la prima legge in Europa sul fenomeno. Non è una legge repressiva, non istituisce il reato di bullismo o cyberbullismo, ma vuole fare prevenzione poichè è stata scritta per i minori. L'articolo 2 è il più importante: dà alla persona offesa, o a chi per lui, la possibilità di chiedere che sia rimosso qualsiasi tipo di file pubblico su social o siti internet, se entro 48 ore dalla ricezione del reclamo non è stato attuato nessun provvedimento ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali. L'articolo 7 parla di ammonimento nei confronti degli over 14. Chi commette cyberbullismo e ha più di 14 anni può essere querelato, ma se ancora la querela non è stata presentata e qualcuno (un professore, un dirigente scolastico) segnala il bullo al questore competente, quest'ultimo ha l'obbligo di convocarlo in questura con i genitori per un ammonimento che avrà valore fino ai 18 anni.

Lei crede che ci sia un bisogno maggiore di apparire da parte dei giovani?

No, io ritengo che sia cambiato il modo in cui i giovani si mettono in mostra. Ho notato che molti ragazzi amanti dei social non hanon idea dei rischi che corrono, durante gli incontri a cui partecipo nelle scuole li vedo rimanere stupiti quando spiego a quali pericoli vanno incontro pubblicando una foto su Facebook o Instagram.

Qualche consiglio per i genitori?

Informatevi, siate curiosi di capire come funzionano i social, partecipate a incontri su bullismo e cyberbullismo, parlate con i vostri figli dei rischi e delle possibilità del web e se notate del disagio nel rispondere ad alcune domande provate a scavare senza spaventarli.

Nella pagina seguente alcuni link utili per informare e informarsi

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