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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lastra a Signa

Bretella fantasma Prato - Lastra a Signa: l'inchiesta si allarga, altri nove indagati

Indagate altre nove persone nell'inchiesta sul raccordo tra Prato e Lastra Signa. Tra questi anche l'ex assessore Riccardo Conti

L’inchiesta sulla bretella fantasma tra Prato e Lastra a Signa si allarga a macchia d’olio. Altre nove persone sono state indagate con l’ipotesi di malversazione ai danni dello Stato. L’opera, mai costruita, godette di un finanziamento di 28, 9 milioni di euro dalla Regione Toscana. E proprio sull’impiego del contributo elargito dall’assemblea regionale sono in corso le indagini. Contributo che non è ancora stato restituito sebbene l’amministrazione regionale abbia recesso il contratto nel 2011.

Tra i nuovi indagati figurano imprenditori e vertici della società Società Infrastrutture Toscane (Sit), della Btp di Riccardo Fusi e del Consorzio Etruria. Che si aggiungono all’ex assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Conti (Pd), indagato nella stessa inchiesta per corruzione.
 
Dagli sviluppi dell'inchiesta, il denaro che la Regione assegnò ai privati per avviare la costruzione è finito nelle casse di società private e non è stato usato, come da accordi, per realizzare l'infrastruttura: alcune imprese riunite nella Sit, che avrebbe dovuto fare l'opera in base a un piano di 'project financing', hanno intascato il contributo per pagare debiti e fornitori ma anche per estinguere finanziamenti bancari.
 
Dal tracciamento dei conti correnti sarebbe emerso che Btp spa impiegò 14.450.000 euro, dei 28,9 dati dalla Regione, per estinguere due finanziamenti ricevuti da Unicredit; che il Consorzio Etruria (cooperative) impiegò 7.225.000 euro per estinguere debiti e pagamenti di fornitori tra l'ottobre e il novembre 2006; la società di lavori stradali Coestra spa utilizzò altri 7.225.000 negli ultimi tre mesi del 2006 per pagamenti a favore dell'Anas, della società Ergon Engineering and Contracting, nonché per estinguere debiti a favore di vari beneficiari.

Sempre secondo gli inquirenti, mentre la costruzione dell'opera non iniziava mai, la Società infrastrutture toscana (Sit) spa ricevette il 23 ottobre 2006 il contributo della Regione e il 30 ottobre 2006 lo accreditò a Bretella scarl, società mandataria dei costruttori Consorzio Etruria, Btp ed Ergon che lo stesso giorno ripartì la somma alle stesse imprese socie, nonché costruttrici.

I nuovi indagati sono gli amministratori delegati della società Sit; il presidente di Bretella scarl; il presidente della Btp; il presidente e l'ad del Consorzio Etruria; l'ad di Coestra; il presidente del cda del Consorzio Etruria tra il 2005 e il 2007, e poi come presidente della Btp dal febbraio all'ottobre 2010. I nove verranno sentiti dai pm Luca Turco e Giuseppina Mione nei prossimi giorni.  

 

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